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Ecco come una monetina ha beffato l’Italia su Ema

Giuseppe Sala

Niente da fare. Nonostante il lavoro di questi mesi, Milano non ce l’ha fatta. L’Ema – l’Agenzia europea del farmaco – si trasferirà ad Amsterdam, in Olanda, e non nel capoluogo lombardo come, invece, l’Italia aveva sperato fino all’ultimo.

Una sconfitta che sa tanto di beffa per il nostro Paese. Che ha perso allo spareggio, nel lancio della monetina, cui si è arrivati dopo che nella terza ed ultima votazione Italia e Olanda avevano ottenuto lo stesso identico numero di consensi. E dire che le cose sembravano essersi messe bene per noi: in vantaggio sugli avversari sia al primo turno che al secondo. Ma poi in parità nel momento del voto più importante. Fino alla monetina, come se si trattasse di una partita di calcio.

Svanisce dunque la possibilità di portare in Italia l’Agenzia europea del farmaco con il suo indotto annuale da oltre un miliardo e mezzo di euro. Nel 2019, infatti, l’Ema dovrà abbandonare Londra – per via dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea – ma a questo punto sarà trasferita ad Amsterdam. Nonostante la capitale olandese presentasse limiti che Milano, invece, – dossier alla mano – non aveva. Tra questi il fatto che la sede che dovrà ospitare l’Ema sia ancora in costruzione e l’aeroporto troppo congestionato.

Eppure, nonostante l’impegno coeso delle nostre istituzioni e le ottime potenzialità del capoluogo lombardo, alla fine la scelta è caduta su un’altra città. Sempre che si possa definire in questo modo una decisione presa con il metodo del sorteggio. Contro cui, inevitabilmente, si stanno schierando esponenti politici di tutti gli schieramenti. “Grazie a Milano e grazie a tutti coloro che si sono impegnati per Ema, nelle istituzioni e nel privato. Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!“, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Giudizio non così distante da quello di Matteo Salvini che ha fortemente criticato l’Europa: “Pazzesco che una scelta che riguarda migliaia di posti di lavoro e due miliardi di indotto economico venga presa in Europa tramite sorteggio con lancio di una monetina, ennesima dimostrazione della follia con cui è governata l’Unione Europea“. E lo stesso hanno fatto anche il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente della Lombardia Roberto Maroni, di appartenenza politica ben diversa ma schierati insieme in questa battaglia persa dall’Italia. “Veramente un po’ assurdo essere esclusi perche’ si pesca da un bussolotto. Tutto regolare ma non normale“, ha detto a caldo il primo cittadino milanese. Cui ha fatto eco Maroni: “La monetina è triste. E’ il paradigma di un’Europa che non sa decidere. Penso occorra assumere qualche iniziativa, vedremo“.

E intanto c’è già chi invita a guardare avanti, alla sfida dello Human Tecnhopole che sorgerà nell’area in cui si è svolto Expo 2015. Una partita da vincere a tutti i costi, anche per dimostrare ancora di più all’Europa che su Ema ha commesso un errore.

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