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Che cosa si è detto al forum di Saturnia sugli investimenti in economia reale

Si è svolto a Saturnia il forum “Gli investimenti in economia reale” promosso da Valore srl, la società che offre consulenza e servizi finalizzati alla creazione di valore per enti no profit, per migliorare la gestione economica e finanziaria di Casse ed enti che, grazie alla consulenza e ai servizi ricevuti, sono in grado di elevare qualitativamente e quantitativamente il livello dei propri servizi peculiari. Ad assistere all’evento, oltre alle istituzioni, i rappresentanti di fondi sanitari, fondi pensioni e casse di previdenza.

La due giorni di Saturnia, come spiegato dall’amministratore di Valore srl, Stefano Ronchi, ha avuto al centro due argomenti: “L’approfondimento del tema degli investimenti alternativi fatto però in forma diversa ovvero, non parlando di cosa sono gli investimenti alternativi per il sistema delle Casse e il sistema Italia, ma facendo parlare direttamente le aziende che hanno beneficiato di fondi alternativi, oltre alle società che hanno creato investimenti dai fondi alternativi”. Il secondo focus è stato invece sulla sanità integrativa di cui Valore si occupa da 10 anni. “Abbiamo presentato alcune idee di studio – ha dettagliato Ronchi – come la mappatura della sanità integrativa dal lato fondi, il rapporto tra pubblico e privato e infine le terapie curative quelle cioè in grado di affrontare in modo radicale certe patologie, terapie oggi oggetto di studio e ricerca e di interesse per i fondi sanitari”.

Fondi sanitari e investimenti alternativi nel sistema dell’economia reale danno un ruolo sempre più dominante alle Casse che allargano i loro orizzonti, come ha detto Alberto Oliveti presidente Adepp, “oltre alle pensioni e all’assistenza stiamo pensando di investire quota parte dei nostri patrimoni, che vengono accumulati a garanzia della tenuta del sistema, nelle aree professioni vicine ai profili dei nostri iscritti, cioè al campo della ricerca, dell’ambiente, dell’alimentazione, penso all’esigenza di assistere quanto più possibile da vicino, in prossimità dell’abitazione, il cittadino. Ecco su questo stiamo investendo parte dei nostri patrimoni ed è questa per noi l’economia reale, la ricaduta sul campo professionale che ingenera redditività e flussi contributivi”.

Ampio spazio è stato dedicato alle opportunità offerte dalla mutualità integrativa volontaria e al rapporto tra pubblico e privato e, sulla base della mappatura della sanità integrativa lato fondi, si sono confrontarsi i rappresentanti dei fondi sanitari primo fra tutti San.Arti interessato ad investire sempre più nell’economia reale e negli investimenti correlati come i fondi RSAO nella filiera della salute.

“I Fondi sanitari hanno l’obiettivo di erogare prestazioni sanitarie ma raccogliendo contributi rilevanti, hanno il compito di gestire positivamente il patrimonio nel lungo periodo a garanzia della continuità dell’erogazione delle prestazioni – ha detto Anna Trovò, vicepresidente Fonda sanitario San.Arti – Questo patrimonio deve essere preservato e investito in modo prudente, non facile garantire rendimenti senza assumere rischi ma dobbiamo riuscire a farlo ottimizzando questo rendimento ma soprattutto penso che dovremmo investire nell’economia reale e negli investimenti correlati alla nostra attività, penso in particolare ai fondi RSA, alla ricerca medico scientifica, alla filiera della salute come area principale a cui guardare con grande interesse”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di San.Arti. Dario Bruni: “Compiuti 5 anni, ora vogliamo partire con le prestazioni in autogestione erogate dal fondo e servono accantonamenti per garantire la continuità delle prestazioni erogate. Un’opportunità, ora vedremo in che forma prudenziale potremmo investire il nostro capitale a riserva per garantire prestazioni nel tempo. In 5 anni siamo arrivati a 150mila iscritti, ottima platea anche se non il massimo, ma abbiamo già allargato alle imprese artigiane e ai familiari dei titolari d’impresa che dei lavoratori”.

A Saturnia erano presenti anche i rappresentati delle associazioni con cui Valore ha avviato delle importanti partnership. Tra queste la Fondazione The Bridge. “La Fondazione – ha spiegato la presidente Rosaria Iardino – è costituita da un gruppo di clinici, pazienti e stakeholder istituzionali che hanno come obiettivo la sostenibilità del servizio sanitario nazionale quindi la partnership con Valore è focalizzata sui fondi integrativi. Non per privatizzare ma per rendere la sanità accessibile e universalistica anche in futuro”.

Come ribadito da Franco Fraioli, docente della Sapienza e presidente del Fondo Quas, “il ruolo dei fondi integrativi è fondamentale per supportare la sussidiarietà orizzontale per la salute dei cittadini, pur restando portando il sistema pubblico portante, per economia e gestione è impossibile pensare all’universalismo in tutto e per tutti, quindi i fondi dovranno integrare, non sostituire, il pubblico. Intervenire e aiutare senza creare sanità per ricchi e per poveri”.

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