Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Lega Calcio e 1XBet, ecco dettagli polemiche sulla società russa

Lo sponsor russo c’è. Il biglietto per Mosca, non ancora. Mentre la nazionale di Giampiero Ventura s’appresta a sfidare la Svezia nella gara d’andata dei play off per le qualificazioni ai Mondiali del 2018, la Lega calcio serie A ha sottoscritto un accordo di sponsorizzazione con 1XBet, un’importante società russa di scommesse che però, secondo l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Aams), opera in Italia senza licenza. La notizia, pubblicata da Avvenire, ha riacceso l’attenzione sui contratti di collaborazione tra le società di calcio e le concessionarie dell’azzardo. Nell’ottobre del 2016, era stata la Figc, in seguito alla firma di un accordo con Intralot, a finire sotto attacco. Anche da parte del mondo politico. In quel caso, il presidente federale e commissario della Lega serie A, Carlo Tavecchio, aveva ammesso l’errore e non aveva rinnovato la partnership. Sull’operazione 1XBet, invece, per gli advisor della Lega è tutto regolare.

CONCORRENZA SLEALE

Secondo i monopoli, “1XBet non ha concessione, è contra legem. In Italia si può fare raccolta di gioco solo con una concessione. E’ una certezza. Come il fatto che dopo un giorno ne viene un altro”. Anche la Lega, sempre secondo Aams, sarebbe fuori dai canoni della legalità. “La legge 401 del 1989, all’articolo 4, fa espresso divieto di assumere la qualifica di sponsor a soggetti che non hanno autorizzazione alla raccolta di gioco. E c’è anche una sanzione. E’ concorrenza sleale nei confronti di chi paga le tasse e ha una concessione. Per noi sono un nemico, né più e né meno che gli evasori”. Un paio di settimane fa, i monopoli hanno inviato una nota alla Lega per segnalare il problema. “L’abbiamo fatto per la tutela del mercato e anche per un rapporto tra istituzioni che si devono coordinare. Se c’è una legge, va rispettata. Nulla giustifica. Il messaggio è fuorviante. Questa società viola la legge”. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Consulta nazionale antiusura, monsignor Alberto D’Urso. “Se l’illegalità entra nel mondo dello sport, quest’ultimo perde di credibilità come agenzia educativa, soprattutto per i ragazzi e i giovani che si lasciano affascinare da una partita di calcio che ora viene legata a una società d’affari”.

TUTTO IN REGOLA

Infront, l’advisor della Lega di serie A, ha smentito la firma del contratto con 1XBet. “Non corrisponde al vero che Lega serie A, e tantomeno il commissario Tavecchio, abbiano firmato un contratto con la società 1xBet”, ha scritto l’agenzia di marketing in una nota. “La Lega ha infatti ceduto i diritti di Presenting sponsor per i mercati internazionali, riguardanti la visibilità di sponsor sulle grafiche del prodotto televisivo, a Infront, affinché individuasse altri partner interessati ai mercati esteri. Ai fini del contratto in essere non ha alcuna rilevanza se la società 1xBet sia o meno autorizzata dai monopoli di Stato italiani, perché l’associazione d’immagine è concessa solo per i Paesi esteri in cui l’operatore è abilitato a operare: il segnale non può essere infatti trasmesso in Italia”. Una posizione espressa anche dall’amministratore delegato di Infront Italia, Luigi de Siervo. “L’operazione è avvenuta nel rispetto della normativa italiana e internazionale”, ha sottolineato. “Tavecchio non ha responsabilità sull’accordo con 1XBet e il tema della legittimità di questo o di qualsiasi altro operatore, non autorizzato a operare in Italia, a raccogliere comunque scommesse nel nostro Paese, non ha nulla a che vedere con la situazione in esame. Le responsabilità di queste presunte attività illegali prescindono infatti dal contratto con Lega serie A e non sono certamente da attribuire a Lega o a Infront, ma alle autorità deputate”.

IL PRECEDENTE

Lo scorso anno, Tavecchio aveva annunciato la stipula di una partnership con un’altra società internazionale di scommesse, Intralot. “E’ una partnership incentrata sui valori”, aveva detto il numero uno della Figc, “visto che una parte fondamentale dell’accordo prevede l’impegno in attività sociali, rafforzando così il lavoro della Federcalcio nella promozione della cultura della legalità e per la diffusione di comportamenti consapevoli all’interno del mondo del calcio”. All’epoca erano stati i senatori del Pd, Franco Mirabelli e Stefano Vaccari, responsabili della commissione sul gioco legale e illegale, a sollevare la polemica contro la Lega calcio. “Dal nostro punto di vista”, avevano incalzato i parlamentari dei dem, “è come allearsi col lupo per educarlo a non mangiare Cappuccetto rosso. Intralot è una multinazionale di scommesse non solo calcistiche e ha come obiettivo quello di accrescere il numero dei giocatori e il giro di tutti i giochi che fornisce. Inoltre, l’azienda s’è da poco fusa con Gamenet, una società che, di fatto, gestisce in quota maggioritaria il gioco d’azzardo legale in Italia, ma che è anche stata oggetto d’inchieste in materia di gioco illegale e antiriciclaggio”. Lo scorso luglio, Tavecchio aveva annunciato che il contratto con Intralot, che si sarebbe dovuto prolungare sino al 2018, non era stato rinnovato. “Nella vita si può anche sbagliare”, aveva ammesso il presidente della Figc intervenendo in commissione Antimafia. “L’importante è saperlo riconoscere. E’ un contratto che ho deciso di non rinnovare e ci tengo a specificare che questi 1,5 milioni di euro di sponsorizzazione li devolveremo in beneficenza”.

×

Iscriviti alla newsletter