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Chi è Christian Lindner, il vanitoso liberale che ha rottamato la coalizione Giamaica

In Germania sono falliti i tentativi di formare una coalizione “Giamaica” tra gli esponenti cristianodemocratici, ecologisti e liberali. A scatenare la crisi istituzionale tedesca è stato il Partito Liberale Democratico (FDP), guidato da Christian Lindner, sostenendo che le proprie posizioni sono inconciliabili con quelle delle altre forze politiche. Il cancelliere Angela Merkel ha detto che farà “tutto il possibile affinché il Paese sia guidato al meglio nelle prossime settimane, che si prevedono difficili”.

“MEGLIO NON GOVERNARE CHE GOVERNARE MALE”

Intanto, il capo dei cristianodemocratici, Horst Seehofer, ha detto che “l’FDP ha scelto di lasciare e di interrompere i negoziati, e questo è deplorevole. Questo rappresenta allo stesso tempo un peso per la Repubblica federale tedesca nel suo insieme”.

Lindner ha spiegato che “i quattro partiti di coalizione non avevano la stesse posizioni comuni sulla modernizzazione del nostro Paese, e mancava prima di tutto una base di fiducia reciproca. È preferibile non governare che governare male”. Ora nello scenario politico tedesco tornano l’ipotesi del voto anticipato, un governo di minoranza o il ritorno di una grande coalizione.

LA MISSIONE DI LINDNER

Ma chi è Christian Lindner, l’uomo che sembra aver scatenato la tempesta politica in Germania? Capo del FDP, tutte le accuse puntano su di lui. All’alba di lunedì, è stato Lindner ad annunciare il fallimento dei negoziati. La frase “meglio non governare che governare male” è lo slogan principale sul sito web del partito. Nel 2013, dopo quattro anni di appoggio all’alleanza di governo guidata da Angela Merkel, i liberali non hanno superato la soglia del 5 per cento per entrare in Parlamento. Era la prima volta in 64 anni che ne rimanevano fuori. Secondo Deutsche Welle, la responsabilità è stata attribuita alla percezione pubblica che l’FDP era un gruppo di “opportunisti politici, una banda di cani sottomessi che approvavano tutte le proposte di Merkel, un partito senza principi propri. Quando cominciò a guidare il partito quattro anni fa, Lindner promise di cancellare ogni traccia di quella ignominia”.

L’ULTIMO RICORDO DELL’FDP

Per capire quanto influì la sconfitta del 2013 in Lindner e nel FDP basta leggere alcuni passaggi del libro “Schattenjahre” (Anni di ombra) a firma del leader liberale: “Ricordo le immagini in tv e la gioia del Partito Socialdemocratico della Germania e i Verdi quando si è saputo che l’FDP era rimasto fuori dal Parlamento. […] Ogni volta che ho dubbi sui nostri sforzi per tornare in gara, penso a quelle immagini. Mi sono impegnato perché quelle non siano le ultime immagini che la gente ricordi del nostro partito. […] L’FDP non ha vissuto una sconfitta. L’FDP è stato ridicolizzato, bagnato di insulti e sprezzo”.

“LA VANITÀ È ANCHE UNA VIRTÙ” 

Nato a Wuppertal nel 1979, Lindner è laureato in Scienze politiche all’Università di Bonn. Fa parte dell’FDP da quando aveva 18 anni. Il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung ha scritto a settembre del 2017, a proposito della sua candidatura, che “la vanità è anche una virtù”. Ed è che il giovane politico ha confessato di essersi impegnato per diventare più attraente, con una campagna elettorale molto fashion. Alcuni media sostengono che sembra essersi fatto un trapianto di capelli (negli ultimi due anni ne ha di più), si è tolto gli occhiali e ha cambiato sarto.

Nipote di un fornaio e figlio di un insegnante, è stato portavoce da quando era a scuola. Nel 2000 fondò con due amici un’agenzia di pubblicità. a 23 anni acquistava orologi costosi e guidava una Porsche. Lindner è sposato con una donna sei anni più grande di lei. In un’intervista ha detto che gli piacciono “le auto sportive, il rumore del motore, guidare per le strade della città. […] Non faccio caso a cosa dicono gli altri perché se vuoi piacere a tutti devi diventare militante della CDU di Angela Merkel. Io invece, sono individualista”. Scrive lui stesso i programmi elettorali, le strategie e controlla ogni passaggio della comunicazione del partito, dai comizi alle interviste.

La mossa di bloccare la coalizione “Giamaica” potrebbe essere il primo passo della strategia politica per diventare l’Emmanuel Macron, il Justin Trudeau, o il Sebastian Kurz della Germania. Un’ondata di politici trentenni che si presentano come outsider della politica tradizionale. E così guadagnano sempre più voti.

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