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Vitrociset, ecco che cosa sta succedendo davvero

Di Pietro Di Michele e Fernando Pineda

Ci sono altri potenziali acquirenti di Vitrociset oltre all’imprenditore Antonio Di Murro? È quello che si chiedono in queste ore gli addetti ai lavori dopo notizie e dichiarazioni che si stanno susseguendo da giorni sul futuro di Vitrociset. Vediamo le ultime novità, le ipotesi e gli scenari.

LA NOTA DI CAVALLO

Qualcuno cerca “risonanza al solo fine di dissuadere eventuali altri potenziali soggetti interessati all’acquisto”. Lo ha affermato ieri Giacomo Cavallo, l’amministratore unico di Ciset (che controlla Vitrociset con il 98,5%) in una nota stampa. Cavallo è intervenuto per sottolineare che “la proprietà di Vitrociset non è mutata”. Questo perché negli scorsi giorni si sono rincorse voci di un acquisto di Vitrociset da parte dell’imprenditore Antonio Di Murro.

LE INDISCREZIONI DI DRAGONI

Tutto nasce mediaticamente, comunque, dalle indiscrezioni pubblicate il 12 settembre dal giornalista di economia e finanza del Sole 24 Ore, Gianni Dragoni, sul suo blog Poteri deboli: “Non ci sono conferme ufficiali. Tuttavia secondo fonti autorevoli l’accordo per la cessione è già stato firmato tra Crociani e Di Murro. Si parla di un prezzo di 50 milioni di euro per tutte le attività industriali di Vitrociset, compresi gli immobili, lo stabilimento di via Tiburtina e quello non più utilizzato di via Salaria. Gli immobili dal 28 marzo scorso sono stati scorporati dalla parte industriale con una scissione parziale e trasferiti in una nuova società, la Ciset Srl”, scriveva Dragoni.

COSA DICE CAMILLA CROCIANI

Nessuna cessione di Vitrociset ad oggi è stata perfezionata. È quanto ha fatto fa sapere ieri oltre a Cavallo anche Camilla Crociani di Borbone (nella foto), attraverso una nota di Francesco Gianni, avvocato di Gianni Origoni Partners e membro del cda dell’azienda. “Relativamente alla potenziale cessione di Vitrociset ci sono state varie proposte alla nostra attenzione che si è deciso non fosse opportuno perfezionare”, ha messo nero su bianco Camilla Crociani di Borbone delle Due Sicilie. “In questi ultimi tempi è vero che l’interesse relativo all’acquisto di questa azienda di grande prestigio è stato notevole e per me è importante che qualunque potenziale acquirente sia un soggetto in grado di far crescere ulteriormente Vitrociset permettendole di affermarsi con sempre maggior successo nei settori altamente tecnologici in cui opera da anni”.

IL RUOLO DEL GOVERNO

“Peraltro eventuali operazioni che abbiano ad oggetto la cessione di Vitrociset sono evidentemente sottoposte alla norma relativa alla golden power e quindi il governo ha naturalmente l’ultima parola relativa all’eventuale cessione di quote della stessa”. “Confermiamo che ad oggi non è stata perfezionata nessuna operazione di cessione”, ha sottolineato Crociani.

LA PRECISAZIONE DI DI MURRO

Anche l’imprenditore interessato all’acquisto della società, e con il quale la trattativa è andata avanti in questi mesi, Antonio Di Murro, ha tenuto a precisare ieri “di non aver mai dichiarato di aver perfezionato il contratto per l’acquisto della Vitrociset, per il semplice motivo che la legge italiana prevede che il trasferimento delle quote di una società strategica sia sottoposto alla preventiva valutazione della golden power”. “Per questo Di Murro – si spiega in una nota dell’Ansa – dopo aver raggiunto un accordo di acquisto di Ciset-Vitrociset con l’unico formale interlocutore titolato, la Croce International BV, con atto firmato dall’amministratore unico della società olandese Johan Coenraad Jaakke, ha inoltrato la documentazione al governo per la relativa autorizzazione. Intervenuta la quale si potrà definitivamente perfezionare il contratto di closing con il passaggio delle quote”.

LE FRASI DI CAVALLO

Il comunicato del capo azienda di Vitrociset contiene comunque stilettate indirette: “Con riferimento alle infondate notizie circolate ieri ed ancora questa mattina, relative alla supposta cessione di Vitrociset, probabilmente fatte circolare artatamente da chi voleva farsi pubblicità – ha detto Cavallo -arrivando sino apparentemente ad introdurre la procedura relativa alla golden power presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”. In questo modo, secondo il numero uno di Vitrociset – “producendo, molto probabilmente, un accordo firmato mesi fa poi non perfezionato, semplicemente perché il potenziale acquirente ha dimenticato un piccolo particolare, cioè quello di pagare il prezzo, non possiamo che smentire categoricamente” scrive Cavallo nel comunicato diffuso tramite uno studio legale. Parole che inducono alcuni osservatori a intravvedere al momento gli estremi per una causa fra le parti. Si vedrà se si arriverà a questo.

CHI E’ DI MURRO

Comunque, se la manifestazione di interesse che ha presentato alla famiglia Crociani verrà accolta e Vitrociset passerà di mano, senza che ci saranno impedimenti governativi tramite golden power, il nuovo proprietario sarà Di Murro. Ma chi è l’imprenditore? “Di lui – ha scritto ieri Angelo Mincuzzi del Sole 24 Ore – si sa che è un abruzzese di Avezzano ed è nato nel 1943. È stato direttore generale della Cogefrin, un gruppo attivo nel settore della logistica, e consulente dell’Iri per alcuni lavori all’estero. Ha esperienze internazionali. Circa un anno e mezzo fa è entrato nella Fg Tecnopolo Holding Srl con una quota del 50,98% delle azioni e con l’obiettivo di rilanciare la società romana, un aggregatore di aziende che si occupano di innovazione”.

LE PARTECIPAZIONI DELL’IMPRENDITORE

La Fg Tecnopolo Holding ha un capitale di 5,1 milioni di euro e ha come oggetto sociale la prestazione di servizi tecnici per la progettazione edilizia, l’attività di project & construction management, l’attività di information & communication technology, la valorizzazione e lo sviluppo immobiliare e la possibilità di operare come general contractor.

I SOCI

Soci di Di Murro nella società – scrive il Sole – “sono Maurizio Flammini (con il 24,51%) e la Virtual consulting Srl (con il rimanente 24,51%). Flammini, nato nel ’49, ex pilota di auto da corsa e titolare del Flammini Group Holding Spa, era balzato agli onori delle cronache per aver tentato qualche anno fa di organizzare un Gran Premio di Formula 1 a Roma. Ma il progetto non si è mai concretizzato. Flammini è stato presidente della Federlazio, un’associazione che riunisce oltre 3mila piccole aziende della regione, e risulta avere cariche sociali in cinque società del Regno Unito”.  L’altro azionista del Tecnopolo, la Virtual Consulting è una Srl partecipata al 10% dalla Fg Tecnopolo Srl, società controllata dalla holding di cui Di Murro è azionista e presidente. La holding e la società controllata risultano avere in totale cinque dipendenti.

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