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Che cosa sta facendo Israele per ottimizzare i suoi uffici cyber

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Il governo israeliano si appresta a fondere il National Cyber Bureau con la National Cybersecurity Authority, entrambi facenti capo al primo ministro, per dar vita ad una sola entità.

I COMPITI

La nascita della nuova realtà, decisa dal premier Benjamin Netanyahu, è stata sancita domenica scorsa. L’organismo – spiega Israel Defense – avrà il compito di definire le politiche e costruire l’apparato di difesa informatica del Paese, oltre ad assumersi la responsabilità delle operazioni.

IL PERCORSO

La decisione, rileva The Jewish Press, giunge alla fine di un percorso iniziato nel 2011, quando il primo ministro Netanyahu istituì il National Cyber Bureau per guidare la strategia e impostare la politica nazionale sulla difesa cibernetica. Successivamente, nel 2015, nacque la National Cyber Defense Authority, con l’obiettivo di fungere da braccio operativo principale dell’apparato informatico del Paese.

CHI GUIDERÀ L’ORGANISMO?

Non è ancora chiaro quale sarà la governance del nuovo organismo. La settimana scorsa, l’ufficio del primo ministro ha annunciato che il capo del National Cyber Bureau e del National Cyber Directorate (che include a loro volta sia il Bureau sia la National Cyber Security Authority), Eviatar Matania, lascerà i suoi incarichi entro la fine dell’anno (guidava l’agenzia sin dalla sua fondazione). E che il nome dell’esperto che guiderà l’Incd sarà presto annunciato.

IL MODELLO ISRAELIANO

Il governo israeliano investe da tempo una grossa parte della sua attenzione istituzionale sulle questioni relative alla sicurezza cibernetica, sia sotto il profilo militare e d’intelligence (per la salvaguardia dei propri interessi strategici), sia come volano e veicolo dello sviluppo economico. Uno degli elementi che sta spingendo il successo di Israele in questo frangente è stata la decisione – sempre di Netanyahu – di creare un cluster di sicurezza informatica in una città nel deserto, Be’er-Sheva. CyberSpark industry initiative, questo il nome dell’insediamento, altro non è che un progetto nazionale lanciato nel 2014 con l’obiettivo di riunire in un solo posto le aziende locali, le multinazionali globali, tutti i livelli di governo, i militari e il mondo accademico, e sostenere così lo sviluppo di un ecosistema informatico fiorente. Israele, anche grazie a questa iniziativa, ha visto nascere nel suo CyberSpark circa 350 aziende nazionali che hanno come core business proprio la cyber security e che esportano annualmente e in tutto il mondo, secondo le stime più recenti, servizi e tecnologie per circa 6 miliardi di dollari.

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