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Cyberchallenge.IT, torna nel 2018 la caccia ai cyber talenti italiani

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Cyberchallenge.IT, programma italiano di addestramento rivolto a giovani interessati ai temi della sicurezza informatica, riparte nel 2018 rilanciando l’obiettivo di cercare il ‘talento cyber’ nascosto nei giovani tra i 16 e i 22 anni. Dopo l’esperienza dell’edizione 2017, che ha portato l’Italia sul podio dell’European Cybersecurity Challenge, la competizione quest’anno verrà ampliata.

COME PARTECIPARE

Le registrazioni sono aperte dal 4 dicembre al 20 gennaio e 160 giovani, provenienti dalle scuole superiori e dalle università, verranno selezionati per partecipare a un programma di training gratuito presso otto sedi universitarie, da marzo a maggio 2018.

CHI LO ORGANIZZA

Il programma è organizzato dal Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del Cini, in collaborazione con il centro di Ricerca di Cyber Intelligence e Information Security​ (CIS)​ d​i Sapienza​ Università​ di Roma e con il supporto del Comitato Nazionale per la Ricerca in Cyber security.

LE UNIVERSITÀ COINVOLTE

Oltre alla Sapienza di Roma, al programma partecipano il Politecnico di Milano, quello di Torino, le Università degli Studi di Genova, Milano, Napoli Parthenope, Padova e la Ca’ Foscari Venezia.

LO SVOLGIMENTO

I giovani talenti saranno seguiti da esperti universitari e di aziende leader del settore, che li introdurranno ai princìpi scientifici, tecnici ed etici della cyber security con attività pratiche di difesa dagli attacchi cyber. Il programma culminerà in una gara finale a squadre. I migliori saranno selezionati per formare la Squadra Nazionale Italiana dei Cyber-defender che parteciperà alle competizioni internazionali.

GLI OBIETTIVI

A coordinare l’iniziativa è Camil Demetrescu, professore di Ingegneria Informatica presso l’ateneo capitolino. “È un’occasione unica per i giovani appassionati di informatica”, evidenzia il docente. “Ci aspettiamo solo che siano curiosi, dinamici e ottimi programmatori. Tutto il resto lo impareranno sul campo, scoprendo gli affascinanti meccanismi usati nei malware reali, le vulnerabilità nel software, e le tecniche di difesa più efficaci”. A fianco degli aspetti ludico e competitivo, il programma mira però anche a rendere meno severo il problema del cosiddetto ‘skill gap’, ovvero la la carenza di esperti del settore cyber in ambito industriale e governativo. L’obiettivo, rimarca Roberto Baldoni, che dirige il CIS Sapienza e il Laboratorio Nazionale Cybersecurity del Cini, è “formare nuove generazioni di innovatori nell’ambito della cyber security in un mondo dove la protezione di una organizzazione dai cyber attack sta diventando un elemento primario di competitività”.

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