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Elezioni, come si muoveranno i partiti

La campagna elettorale per le politiche va prendendo forma e sostanza. La legge per votare ormai c’è, manca ancora il quadro completo dei partiti che concorreranno nel turno di primavera, per la conquista degli oltre mille seggi tra Camera e Senato. Ad oggi si può solo dire che il fatto nuovo della politica italiana consiste nella ufficialità della leadership di Pietro Grasso, presidente del Senato, alla testa dello schieramento a sinistra del Pd, con D’Alema, Bersani, Civati, Speranza, il risorto Bassolino.

È un dato che va tenuto in considerazione, valutando la storia, l’esperienza, la cultura politica dei personaggi che stanno dando vita a questa nuova formazione politica. Il pluralismo democratico, sostenuto dai partiti e condiviso dagli elettori è stato sempre momento di crescita della libertà e della democrazia nella società e nelle istituzioni. L’era del maggioritario inaugurata con la legge elettorale chiamata mattarellum non è stata ininfluente nel declino dell’organizzazione democratica dello Stato, soprattutto quando “bipolarismo” ha iniziato ad avere significato ambiguo.

Si consideravano implicitamente due schieramenti guidati da due persone, sottintendendo con capziosità che l’idea dell’uomo solo al comando fosse la soluzione salvifica delle difficoltà vissute sulla propria pelle dagli italiani. Il bipolarismo del post tangentopoli è morto, l’uomo solo al comando non c’è più, la nuova legge elettorale non prevede l’obbligo di coalizioni, quindi, tutti liberi di muoversi sullo scacchiere elettorale dei partiti. A questo punto è giusto prepararsi al meglio con programmi, con idee, con uomini capaci di conquistare molti seggi.

È importante essere consapevoli che una competizione elettorale non designa chi comanda, ma legittima chi riesce a fare proposte di governo utili per il Paese, in coerenza col programma politico presentato durante il dibattito elettorale. L’idea del comando in politica ha sempre avuto un significato poco trasparente, che può prefigurare addirittura forme di autoritarismo, già tristemente note, purtroppo, al popolo italiano. Abbiamo già dato…grazie!. Meglio le regole limpide della democrazia rappresentativa classica.

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