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Ecco come e perché Erdogan affida la difesa missilistica turca a Italia e Francia

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Dopo il discusso acquisto del sistema russo S-400, la Turchia si riavvicina all’Europa approfondendo la cooperazione militare con Italia e Francia. In occasione della contestata visita a Parigi del presidente turco Racep Tayyip Erdogan, che ha incontrato l’omologo francese Emmanuel Macron, è stato firmato un accordo per lo sviluppo di un sistema di difesa aerea a lungo raggio, il cui studio è stato affidato al consorzio franco-italiano Eurosam.

Per l’Italia, accompagnato da un addetto militare, era presente alla firma l’ambasciatore in Francia Giandomenico Magliano. Ieri, intervistato dal canale francese LCI, era stato proprio Erdogan ad anticipare l’accordo affermando che tra “Francia, Italia e Turchia abbiamo una cooperazione a tre nel settore dell’industria della Difesa, penso che questo sia molto importante, anche riguardo alla solidarietà tra i nostri Paesi”.

A novembre, in occasione della ministeriale Nato a Bruxelles, una lettera d’intenti era stata firmata dai ministri della difesa dei tre Paesi (con Roberta Pinotti, i colleghi Nurettin Canikli e Florence Parly), che avevano deciso di approfondire la cooperazione nel settore a partire proprio dalla parte aerea e missilistica. Da anni, infatti, la Turchia sta cercando di completare il proprio sistema Loramids (Long-Range Air and Missile Defense System). Lo farà probabilmente con il sistema missilistico terra-aria Samp/T (che usa i missili Aster 30), sviluppato dal consorzio franco-italiano Eurosam (formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales) che ha firmato oggi l’accordo insieme ai partner turchi Aselsan e Roketsan, con cui a luglio, ad Ankara, aveva deciso di approfondire la cooperazione industriale. Anche il contratto odierno rappresenta un punto di passaggio prima del vero e proprio contratto di produzione.

Nello specifico, l’intesa conclusa oggi all’Eliseo ha una durata di 18 mesi e affida ad Eurosam (e ai due partner locali) lo studio per lo sviluppo di un sistema di difesa aerea e missilistica a lungo raggio. Il successivo accordo di produzione dovrebbe prevedere un programma di tre anni che, secondo i piani, sarà pronto per la metà del prossimo decennio per offrire copertura da una vasta gamma di minacce dal cielo (velivoli stealth, Uav, missili da crociera e missili balistici).

“Eurosam si è interamente dedicata alla difesa aerea e missilistica sin dal suo avvio nel 1989 ed ha acquisito un expertise di prim’ordine e un’unica esperienza di cooperazione in questo dominio strategico e prevalentemente sovrano”, ha detto il managing director del consorzio Abdoulaye Samba. “Oggi – ha aggiunto – siamo orgogliosi di fornire tale know how e cooperazione tra Francia e Italia all’alleato Nato turco. Sono convinto che tale cooperazione durerà per diversi decenni e contribuirà ad avvicinare i nostri Paesi a livello strategico, proprio come è stato nel caso di Francia e Italia negli ultimi 30 anni”.

La notizia sembra riavvicinare Ankara all’Europa. Tra Natale e Capodanno, infatti, la definizione dell’accordo con la Russia per l’acquisto di quattro sistemi S-400 aveva fatto temere che lo strappo fosse irrecuperabile. Di certo, viste le piccate reazioni che da Washington e Bruxelles erano arrivate prima e dopo il contratto turco-russo, l’aria resta pesante. A dimostrarlo anche l’accusa che questa mattina il presidente turco ha rivolto agli Stati Uniti: “Organizzano complotti contro di noi”. Eppure, non pare percorribile l’ipotesi di un allontanamento definitivo della Turchia della Nato e dai partner europei. Ankara è un alleato storico e troppo importante per l’equilibrio dell’Alleanza. D’altra parte, neanche Erdogan pare avere l’intenzione di affidarsi completamente a Putin, per quanto l’ipotesi di un asse turco-russo è ad ora la più plausibile. La nuova intesa con Francia e Italia lascia però aperta una porta: che sia l’Europa la chiave per evitare uno scivolamento di Ankara verso l’orso russo? Staremo a vedere.

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