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Figuraccia con la Cina? No, è stato un successo spiega Dorina Bianchi

“Abbiamo ottenuto un risultato importante, la firma di un protocollo congiunto con la Cina per valorizzare i siti Unesco italiani e i nostri territori, creando una base per lo sviluppo del turismo cinese in Italia non solo nelle grandi città” spiega a Formiche.net Dorina Bianchi, sottosegretaria al ministero per i Beni culturali e al Turismo.

Era lei, avendo la delega al turismo, a rappresentare il governo italiano all’inaugurazione veneziana dell’anno del Turismo Europa-Cina, importante iniziativa, che, anche secondo la cronaca del Gazzettino, è stata segnata dall’assenza di alcune cariche istituzionali italiane – che avrebbero dovuto essere presenti sia come paese ospitante sia in rappresentanza dell’UE –, che avrebbe innervosito Pechino e creato imbarazzo al messo cinese Qi Xuchun (vice chairman del Congresso, che ha lasciato la cerimonia rapidamente).

Su questo Bianchi precisa: “Partiamo dal fatto che il ministro Dario Franceschini non era presente per ragioni personali degne del massimo rispetto. Voglio anche sottolineare che l’iniziativa è stata organizzata dall’Unione Europea, ed è andato tutto molto bene: nessuna brutta figura diplomatica”. Ma il delegato cinese ha lasciato rapidamente Palazzo Ducale e non si è presentato alla conferenza stampa congiunta, giusto? “Non so perché non ci fosse, anche quella era organizzata dall’Ue comunque; io parlo per l’Italia, e noi abbiamo portato a casa un risultato doppio: primo, abbiamo firmato il protocollo, secondo abbiamo ospitato l’inaugurazione a Venezia”.

La sottosegretaria spiega che è stata scelta la città veneta per la fascinazione che evoca sia per le qualità artistiche sia per il peso storico: “È la Porta d’Oriente, un simbolismo che non va dimenticato: i cinesi ci tenevano molto perché è uno snodo nevralgico della Via della Seta (il richiamo va all’enorme progetto geopolitico che il presidente Xi Jinping sta spingendo in versione aggiornata sull’impronta della rotta storica da Oriente all’Europa, ndr).

D’altronde – aggiunge – “il protocollo Italia-Cina sul turismo l’ho firmato io non soltanto perché ho la delega, ma perché è una cosa che, insieme al ministro, ho seguito da diverso tempo. E tutto è stato fatto come da programma: se ci fosse stato un problema, non lo avrebbero firmato, no?”.

“La realtà è che abbiamo centrato il risultato:  il protocollo non consiste soltanto in parole, ma si concretizza in gemellaggi e partnership che stiamo facendo proprio insieme alla Cina. È una cooperazione che abbiamo iniziato da tempo e che ora abbiamo messo nero su bianco”, conclude Dorina Bianchi.

Incidente diplomatico fake quindi? Formiche.net conferma certamente l’impegno della sottosegretaria al Turismo e ne riconosce il suo coerente impegno istituzionale. Resta allo stesso modo una certa amarezza manifestata, con riservatezza e chiarezza, dai rappresentanti cinesi che all’appuntamento di Venezia riservavano una particolare importanza.

 

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