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Bon ton istituzionale per i candidati. Il galateo elettorale dell’Accademia del Cerimoniale

Per tentare di riportare la campagna elettorale ai toni della regolarità, lealtà e correttezza e conseguire il meritato successo, l’Accademia del Cerimoniale (di cui fanno parte i principali esperti di protocollo e cerimoniale dei maggiori organismi pubblici) ha redatto il galateo elettorale a tutela delle istituzioni e della vita civile, per rafforzare la democrazia con una giusta scelta nell’urna, per rispettare la Carta Costituzionale, per un regolare successo della sfida, ma anche per contenere gli infausti eccessi che hanno contraddistinto i confronti politici del passato.

Promotori del galateo elettorale sono il presidente dell’Accademia del Cerimoniale, Sandro Gori (per oltre un decennio a capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica) e il presidente del Comitato scientifico della stessa Accademia Massimo Sgrelli (per quasi vent’anni a capo del Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e autore de “Il Cerimoniale” e del manuale “Galateo istituzionale”).

La premessa è essenziale: “Chi si candida alle elezioni come rappresentante del popolo sovrano non deve porsi fuori dalle regole istituzionali e costituzionali. Infatti l’articolo 54 della Costituzione invoca e pretende ‘disciplina e onore’ da tutti coloro che svolgono funzioni pubbliche. A tali norme si ispira il galateo elettorale”, hanno sottolineato Gori e Sgrelli.

Secondo i due esperti “ciascun candidato deve ammettere che le idee che lo uniscono agli avversari politici sono più numerose di quelle che lo dividono”. Sono infatti molti i valori in comune: tutti sono repubblicani (Costituzione articoli 1 e 139); riconoscono che la sovranità appartiene al popolo (Costituzione articolo 1); accettano i diritti inviolabili (Costituzione articolo 2) e le libertà individuali (articoli 13-27); auspicano l’eguaglianza generale davanti alla legge (Costituzione articolo 3); desiderano applicare la solidarietà (Costituzione articoli 2 e 38) e aiutare il prossimo svantaggiato; incrementare l’offerta di lavoro (Costituzione articoli 1 e 35) e che ci siano un salario minimo, un tetto alle retribuzioni pubbliche e alle pensioni; ripudiano la guerra; riconoscono la libera iniziativa economica, in un quadro di utilità sociale (Costituzione articolo 41); vogliono migliorare le condizioni di vita degli italiani”.

E non basta. “Al seggio i candidati hanno in comune tra loro diversi ‘nemici’: gli astensionisti, i terroristi, la globalizzazione sfrenata, gli ignoranti, i pregiudizi, le bufale (fake news)”, hanno detto Gori e Sgrelli.

Secondo il galateo elettorale per avere un corretto confronto politico si deve: avere un atteggiamento, anche oratorio, improntato ad una totale onestà e coerenza; riconoscere che c’è qualcosa di buono anche nel programma degli avversari; ammettere che in passato tutti i partiti si sono avvicendati al governo della Nazione e delle Amministrazioni locali e tutti hanno sbagliato qualcosa (“chi è senza peccato…”); favorire l’armonia del contesto per favorire scelte migliori; l’esempio è importante, non vanno forniti cattivi modelli pubblici, soprattutto ai più giovani; non offendere l’avversario e i suoi elettori accampando una scontata superiorità intellettuale; adottare comportamenti e valutazioni istituzionalmente corretti, applicandoli e invocandoli; non delegittimare gli organi pubblici di garanzia e ispirarsi ai princìpi di leale collaborazione; rispettare la simbologia, le dignità e le forme istituzionali pubbliche; evitare di non dire il vero e tacere la verità, non esplicitare solo la parte di verità che fa comodo; non indicare presunti mostri quali causa di ogni male; non proporre presunti e mendaci rimedi come soluzione di ogni problema; accompagnare le critiche anche con onesti apprezzamenti; non invocare le regole della riservatezza (privacy) per omettere informazioni e trasparenza.

Gori e Sgrelli hanno infine ribadito che “è più che mai opportuno e utile che i candidati e i loro sostenitori si attengano scrupolosamente al dettato Costituzionale per porre nuovamente al centro della campagna elettorale la correttezza e l’onestà dei comportamenti e delle informazioni, ispirati a consolidati principi e valori etici, recentemente offuscati e vituperati, per sortire risultati più efficaci e leali, non più incerti ma coerenti nel rispetto della democrazia. Insomma, osservare il galateo elettorale proposto dall’Accademia del Cerimoniale è l’unica strada per dare ancora un senso al confronto elettorale, per garantire al popolo sovrano gli elementi necessari per ben esercitare il diritto al voto e, non ultimo, per invertire la preoccupante crescente tendenza negativa a disertare le urne”.

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