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Pensieri sparsi da tempo, nel tempo

Ci sono libri che aprono importanti scenari sin dal titolo e dalla copertina. La moderna fretta non ci permette di fermarci a riflettere e allora tutto viene tipizzato senza trovare differenze importanti e sostanziali. In questo quadro ci sono coloro che, malgrado tutto direbbe Sciascia, riescono a compiere ancora delle operazioni significative mettendo con coraggio nero su bianco le proprie convinzioni pur sapendo che le stesse possano essere poco gradite; ma è proprio questa la sfida: non cercare di piacere a tutti , scenario ormai consueto per vendere copie o per una diffusa captatio benevolentiae.
Gianni Andrei – ingegnere concreto e attento – con il suo ottimo volume “ L’Orma nel Vento” edito da EBS Print consente a chi legge di viaggiare in un’epoca lontana, quella degli aforismi ; pratica appartenuta ai più grandi che in poche parole spiazzavano “l’uditorio”, condensando il sapere con righe oculate, scritte forse di getto e con capacità espressiva che le trasforma in scritte sulla pietra e tali da restare vive nel tempo. Il tempo, si proprio quello che scorre e che fa rima con vento. Ma qui l’operazione è altissima. L’autore ferma lo scorrere degli anni, sottolineando con passione e voce forte e chiara tutto ciò che a suo avviso non corrisponde alla correttezza dell’agire umano e collettivo. Per questo divide il volume in sezioni, affidando ai titoli “monumentali” i muri da abbattere e i ponti da costruire. Per lui vale pienamente lo scrivere di Mario Soldati in Rami Secchi; ovvero la condizione di tagliare il superfluo per puntare al necessario, all’essenziale. Solo con una certa esperienza militante è possibile mettere a fuoco, distinguere, discernere. Soprattutto in campo culturale si avverte l’esigenza di una sintesi perfetta tra politica e serietà; al pari della protezione civile le azioni debbono essere sempre ispirate a quella prevenzione necessaria. Insomma per Andrei è finito il (tempo) del “sei politico” (anche nella diversa accezione di ridurre tutto a mera battaglia tra politicanti) che tutto omologa. Non va bene e non può andare bene tutto. E così un ragionamento locale diviene immediatamente nazionale.
E’ un libro da gustare con un buon vino da meditazione.
C’è la vita, l’esperienza, la voglia di una dolce rivoluzione per ribaltare certi tavoli inconcludenti e ripetitivi.
“più sabbia è passata nella clessidra della nostra vita, più chiaro vediamo attraverso essa. Queste parole di Jean Paul sono la sintesi perfetta di questa opera di Andrei che ci aiuta a vedere più chiaramente le orme nel vento delle nostre vite.

Gianni Andrei è nato e vive a Tivoli. Ingegnere, è un professionista esperto multidisciplinare di sicurezza. Di cultura umanistica, è appassionato di libri e dipinti antichi, di arte, storia e musica.
Ha già pubblicato diversi volumi tra i quali L’approdo, oltremare (2003), la cui prefazione è del compianto scrittore e giornalista Franco Piccinelli, nel 2004 il romanzo Il suono del gong, con la prefazione del filosofo Lucio Saviani, e nel 2007 il romanzo Il lago del diavolo (Robin Ed.), con la prefazione del critico letterario Marco Testi Molto attivo nel campo sociale e fondatore di diverse realtà associative con notevoli eventi di enorme spessore culturale.

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