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Se è un diritto usare simboli religiosi nelle pubblicità non “gratuitamente” offensive

lituania675la pretesa di censurare le immagine di Gesù e Maria nella pubblicità commerciale è stata cassata dalla corte europea dei diritti dell’uomo, che ha multato la bieca lituania. secondo le gazzette “i togati evidenziano che le pubblicità in questione “non sembrano essere gratuitamente offensive o profane”. il virgolettato non è direttamente tratto dalla sentenza ma è riportato nel resoconto di giornali (repubblica.it) e agenzie (ansa.it). deve, dunque, presumersi che sia proprio quanto affermato nella sentenza. e anche se non lo fosse, la risonanza che ha assunto lo accrediterà come veridico. pertanto è “lecito l’uso di Gesù e Maria in pubblicità” e sul fattoquotodiano.it si rivendica che “da noi succedeva già 50 anni fa” con la campagna dei jeans jesus. eppure c’è, questa volta, una novità. una grande novità, che è sfuggita alle gazzette. la corte ha censurato la lituania perchè le pubblicità non sembrano essere “gratuitamente” offensive o profane.  sottolineo: “gratuitamente”. dunque, sembrerebbe che non solo si possono usare i simboli religiosi nelle pubblicità ma che il loro utilizzo sarebbe interdetto non già quando offensivo e profano ma solo ed esclusivamente quando sia “gratuitamente” offensivo e profano. sembrerebbe, dunque, che se c’è un motivo per essere offensivi e profani può essere fatto senza timore di censure. evviva abbiamo un nuovo diritto dell’uomo!

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