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Perché l’investimento dei cinesi in Cdp Reti è un’opportunità e non un rischio. Parla Clini

Cdp

Donato Cavallo, su Formiche.net, condivide e dà molto rilievo alla dichiarazione di Luigi Di Maio: Per me le privatizzazioni non sono un tabù, ma stiamo attenti ai partner strategici perché avere aperto Cdp Reti facendoci entrare il partner cinese (State Grid Corporation of China-Sgcc) è semplicemente una follia, che crea anche un danno economico a noi”.

Sgcc è la più grande compagnia elettrica del mondo ed è l’impresa energetica che investe di più in assoluto nella ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie “verdi” per la generazione e trasmissione dell’elettricità.

Sgcc ha promosso la Global energy interconnection development and cooperation organization (Geidco), che ha l’obiettivo di individuare e programmare soluzioni tecnologiche condivise a livello globale per “rispondere alla domanda globale di elettricità promuovendo lo sviluppo delle soluzioni alternative e verdi”.

La “Global energy interconnection” è il progetto proposto alla comunità internazionale per assicurare entro il 2050 l’elettricità necessaria al pianeta con l’energia prodotta dal sole e dal vento, al quale hanno aderito fino ad oggi 265 istituzioni scientifiche e imprese di 22 Paesi di Africa, Asia, Europa, America del Sud, America del Nord, Australia. 

Liu Zhenya, ex presidente di Sgcc è il chairman di Geidco, mentre il premio Nobel per la fisica Steven Chu, ministro dell’Energia nella prima amministrazione Obama, è il vice chairman. I tre “pilastri” del progetto dell’interconnessione delle reti elettriche del pianeta sono lo sviluppo delle linee “supercritiche” a corrente continua (Ultra High Voltage Direct Current Uhv-Dc) per la trasmissione veloce a lunga distanza e senza perdite dell’elettricità, lo stoccaggio dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili (solar thermal storage, idrogeno, batterie ad alta capacità), la distribuzione locale dell’elettricità con le reti intelligenti (“Smart Grids”) per l’efficienza degli usi finali dell’energia.

Geidco è una grande opportunità per l’Italia. Le istituzioni e le imprese italiane  hanno competenze storiche e ben radicate nello sviluppo delle tecnologie Uhv-Dc, nella realizzazione delle reti intelligenti, nello stoccaggio delle fonti rinnovabili.

E uno dei progetti chiave di Geidco è l’interconnessione elettrica tra Africa e Europa per realizzare il sogno di Desertec: fornire all’Europa l’elettricità prodotta dal sole nel nord Africa e nel Sahara. La dorsale più semplice è l’interconnessione Tunisia-Sicilia, che farebbe dell’Italia l’hub per la distribuzione dell’energia solare nel nostro continente.

A questo proposito, per chi vuole maggiori informazioni, qui è possibile leggere un mio articolo pubblicato da Le Scienze nel numero di dicembre 2017.

Dobbiamo preoccuparci degli investimenti della più grande compagnia elettrica del mondo in Italia  o cogliere le opportunità che vengono offerte dall’iniziativa cinese?

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