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In Italia i selfie con la neve, a Berlino si punta su giovani, donne e lavoro

Interrogarsi sulle risposte da dare ai cittadini spaventati dalla lentezza decisionale dell’Unione europea di fronte alle nuove sfide della modernità. Immaginare una nuova strategia del welfare dopo che la digitalizzazione e la robotica stanno togliendo agli umani posti di lavoro. Individuare il leader del futuro che raccolta il testimone dall’attuale classe dirigente.

Sono gli obiettivi del congresso della Cdu, il partito di Angela Merkel che si celebra in questi giorni. Piacciano o meno, contenitore e contenuto, è il modus che va osservato con attenzione. Un partito serio, che ad un certo frangente della propria storia si ferma e analizza con iscritti e teste pensanti la contingenza del momento, gli scenari legati al medio-breve periodo, le traiettorie future da offrire ad elettori e cittadini.

E stiamo parlando di un Paese che è leader non solo economico dell’Ue ma anche politico, anche se giunto come si suol dire allultimo giro di pista per il proprio timonere.

Giovani, donne e lavoro: è il trittico che i democristiani tedeschi stanno portando sugli scudi per non perdere la battaglia contro gli oppositori destrorsi dell’Afd.

L’occasione è il via libera alla Grosse Koalition con la Spd, ma l’idea va oltre il cabotaggio dell’attuale governo e investe un modello che in Italia è scomparso, sotterrato nel 1992 da quel cataclisma che spazzò via la politica italiana e i suoi interpreti, ma che non ha prodotto poi un sistema alternativo davvero praticabile e funzionale.

E siccome alla cancelliera uscente Angela Merkel non mancano astuzia e capacità, ecco servito (in mano) il primo poker di questa partita.

Ha ringiovanito il nuovo gabinetto di 15 anni, con l’età media dei ministri Cdu che cala bruscamente di tre lustri; investe su volti nuovi e su donne capaci, come l’ex ministra della Difesa Kraft, in passato tra i possibili successori di frau Angela; guarda al crollo dei voti incassati dai socialisti e lavora pancia a terra per impedire il contagio nel suo partito.

Con un centro studi ad hoc che analizzi, scomponga e discuta di globalizzazione, Europa, sicurezza, identità culturale della Germania. Niente di eccezionale, se non fosse che in Italia (impegnata nei selfie con la neve) non esiste nulla del genere, se non ad appannaggio di qualche apprezzata Fondazione che si occupa ancora di giovani e futuro per proprio diletto.

Ma i partiti proprio no.

www.impaginato.it

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