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A ciascuno la sua secessione. Macron alle prese con la Corsica

C’è qualche grana, in stile Catalogna, per il presidente francese Emmanuel Macron. In mezzo a manifestazioni e polemiche, il capo dell’Eliseo è arrivato martedì a Bastia. Con la vittoria dei nazionalisti alle ultime elezioni regionali, le pressioni per una maggior autonomia dal governo di Parigi sono aumentate. Per gli indipendentisti, i punti di riferimento in Europa sono le iniziative della Scozia e la Catalogna.

QUALCHE CONCESSIONE

Per contenere gli animi, Macron ha deciso di accettare che la Corsica sia nominata nella Costituzione francese, anche se non ha chiarito come. Ha però spiegato che non darà spazio a rivendicazioni come l’ufficialità della lingua corsa, l’implementazione dello status di autonomia speciale e l’amnistia per alcuni prigionieri. La strategia: concedere, ma non troppo.

In un discorso pronunciato a Bastia, Macron ha detto che includere la Corsica nella Costituzione “è una forma per riconoscere la sua identità e ancorarla alla Repubblica”. Il presidente francese ha proposto di cercare per la Corsica un punto medio tra le regioni ultra-periferiche, come Nuova Caledonia, e le regioni continentali.

STATUS D’AUTONOMIA E LINGUA CORSA

“Nella Repubblica c’è una sola lingua ufficiale, il francese. […] La lingua corsa deve essere protetta e sviluppata, […] il bilinguismo è pienamente riconosciuto e accettato, ma il bilinguismo non è co-ufficiale”, ha dichiarato il presidente.

Macron ha anche detto che lo statuto di residenza corsa “non è la risposta corretta contro la speculazione immobiliare di quest’isola così turistica. Quando i prezzi salgono e la terra si vende, rare volte le persone che non sono corse le acquistano”.

LA RABBIA DEI NAZIONALISTI

A dicembre, nelle elezioni anticipate, ha vinto in Corsica la coalizione autonomista e indipendentista “Pe’ a Corsica”. I due leader del movimento, Gilles Simeoni e Jean-Guy Talamoni, sono stati eletti presidente del Consiglio esecutivo dell’isola e presidente dell’Assemblea di Corsica.

Per i leader del movimento nazionalista, la visita di Macron in Corsica è stata “un’opportunità mancata, molto al di sotto delle aspettative e dei problemi”. Talamoni ha detto che è stata una “triste serata per la Corsica’”ed è “sconcertato dal livello delle risposte che vengono date”. Simeoni ha commentato l’omaggio di Macron al prefetto Claude Erignac, morto 20 anni fa: “Quel discorso non è stato solo simbolico o commemorativo, ma fondamentalmente politico. Ha scelto parole volutamente offensive”.

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