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Perché il tour di Macron fa ora tappa in Tunisia

Emmanuel Macron è convinto che la solidarietà con la Tunisia ha bisogno di una “battaglia comune” a favore della libertà e i diritti. Durante la visita di tre giorni a Tunisi, il presidente francese ha confermato l’impegno dell’Eliseo nel sostenere le battaglie del governo tunisino. “Il successo della Tunisia e dei suoi valori democratici, la libertà di coscienza, l’uguaglianza tra uomini e donne, è anche la nostra battaglia. […] Se falliscono, falliremo anche noi, lo stesso giorno o il giorno dopo”, ha dichiarato Macron in una conferenza stampa al palazzo presidenziale di Cartagine in compagnia del presidente tunisino Beji Caid Essebsi. Macron sarà in Tunisia fino a domani 2 febbraio.

Secondo il quotidiano francese Le Monde, il viaggio di Macron “fa parte della reazione a un un contesto delicato in Tunisia”: la situazione sociale ed economica sta alimentando lo scontento popolare. I primi giorni di gennaio l’aumento dei prezzi ha portato ad alcuni incidenti con le forze dell’ordine. Un manifestante è stato ucciso a Tebourba e circa 900 persone sono state arrestate.

UNA NUOVA FASE

Macron ha insistito che in Tunisia si sta facendo un passo fondamentale, a sette anni dalla rivoluzione del 2011 che ha rovesciato la dittatura di Zine El-Abidine Ben Ali. Il capo dell’Eliseo ha reso omaggio al ruolo del presidente Beji Caid Essebsi e il lavoro svolto dal popolo tunisino. “Questi sforzi – ha detto Macron – hanno trasformato la Tunisia in un modello di transizione democratica, in particolare grazie alla Costituzione esemplare adottata nel 2014. […] Attualmente, la battaglia si gioca sul piano economico e in Tunisia sono necessarie delle riforme dolorose”. Dall’altra parte, il presidente Essebsi ha detto che la visita di Macron rappresenta “un nuovo inizio per le relazioni franco-tunisine”. Ha ringraziato la Francia per il sostegno durante l’inserimento della Tunisia nella lista dell’Ue dei paradisi fiscali.

ACCORDI BILATERALI

Essebsi e Macron hanno firmato otto accordi bilaterali al palazzo presidenziale di Cartagine, soprattutto economici. Tra le intese c’è una dichiarazione sulle priorità della partnership franco-tunisino; accordi sulla lotta contro il terrorismo e un’iniziativa per sostenere l’imprenditoria giovanile. Inoltre, è stato firmato un accordo per la creazione di un’università per l’Africa e il Mediterraneo; la firma di un protocollo per il finanziamento alle piccole e medie imprese e la conversione del debito in progetti di sviluppo.

Macron è stato ricevuto anche dal capo del governo tunisino, Youssef Chahed. I due leader hanno discusso su nuove modalità per incentivare la cooperazione tra Francia e Tunisia.

IL PANE DEL MEDITERRANEO

Ma chi ha conquistato l’attenzione dei media e il pubblico durante il viaggio di Macron in Tunisia è stato il panettiere dell’Eliseo, Rhida Khader. Quarantacinque anni, Khader è franco-tunisino e da anni lavora ai forni del palazzo presidenziale francese. È nello staff che accompagna Macron a Tunisi. Da quanto si legge sul quotidiano Le Parisien, il panettiere era emozionato. Figlio di contadini tunisini, “era seduto a palazzo Cartagine in un sontuoso cenone ufficiale di Stato. […] Con il pane come collegamento tra le sue due terre, in entrambi i lati del Mediterraneo”.

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