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La rivincita del Giglio. Boschi e Lotti vincono nei collegi mentre Minniti e Franceschini perdono

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Non c’è dubbio: il Pd di Matteo Renzi esce sconfitto e ridimensionato dalle urne. Ma non sono i renziani a pagare il prezzo più alto fra i dem. Lo scrutinio dei collegi uninominali, ancora non terminato, consegna un “Giglio magico” ferito, ma non annullato. Basta dare uno sguardo ai testa a testa dei big del partito.

Il grande sconfitto è innanzitutto il ministro dell’Interno uscente Marco Minniti, che recentemente aveva fatto irritare il segretario dem per aver dato la sua disponibilità a un eventuale governo di unità nazionale in una puntata di Porta a Porta. L’ex dalemiano è dato addirittura per terzo nel collegio di Pesaro dove è candidato alla Camera, con il 27,8%. Sulla sua testa, al primo posto, svetta Andrea Cecconi, pentastellato espulso dal partito per il cosiddetto caso “Rimborsopoli”, mentre al secondo troviamo la candidata di centrodestra Anna Maria Renzoni.

Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali uscente, che alcune voci di corridoio delle ultime settimane volevano addirittura nel novero dei premier incaricati per un governo coalizionale, incassa una pesante sconfitta nel collegio di Ferrara, in corsa per la Camera nella “rossa” Emilia, arrestandosi, dicono gli ultimi dati, a un magro 29,1%, ben al di sotto della leghista Maura Tomasi, che sfiora quota 39,7%. A un simile destino va incontro la ministra della Difesa uscente Roberta Pinotti, anche lei espressione dell’area dem, che arriva quasi certamente terza nel collegio uninominale del Senato nella sua Genova, conquistato dal candidato M5S Mattia Crucioli.

Veniamo ora al “Giglio” dei renziani: Maria Elena Boschi, candidata a Bolzano, vince di larghezza sulla sfidante forzista Micaela Biancofiore, non senza un corposo aiuto del partito sudtirolese della Svp. Si avvia a vincere, in rimonta e di misura, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel collegio di Siena, che ha superato il leghista Claudio Borghi. Un collegio storicamente “rosso”, ma che molti davano a rischio per i dem per l’impatto che la crisi delle banche ha avuto sull’economia di quella terra. Non è tutto: il fedelissimo di Renzi Luca Lotti stravince nel collegio di Empoli (gli ultimi scrutini lo danno al 40,9%) sulla sfidante del centrodestra, lato Lega, Sonia Ciraolo (26,73%). Un’altra vittoria quasi certa di un amico leale al segretario dem è infine quella di Roberto Giachetti, candidato nel collegio di Sesto Fiorentino (Toscana 3) che stacca la candidata del centrodestra Manola Aiazzi (circa 25%) a quota 40%.

Risulta poi efficace la scelta di Renzi di candidare Pier Ferdinando Casini a Bologna, dove si avvia a vincere sull’avversaria del centrodestra Elisabetta Brunelli. Anche l’alleato socialista Riccardo Nencini, già vice-Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti e leader di Insieme, vince al Senato nel collegio uninominale di Arezzo, staccando la sfidante del centrodestra Tiziana Nisini di soli tremila voti.

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