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Bardonecchia, perché è inaccettabile lo sconfinamento degli agenti francesi. Parla Crosetto

Un atto gravissimo che richiede una punizione esemplare, la cui risposta deve essere esemplare. È questo, in estrema sintesi, il commento di Guido Crosetto, coordinatore di Fratelli d’Italia e già sottosegretario alla Difesa, all’irruzione da parte di forze di polizia francesi nella stazione di Bardonecchia (Torino), proprio al confine con la Francia. “Ben venga la reazione di convocare l’ambasciatore, perché è un gesto che può sembrare non gravissimo, ma formalmente lo è eccome”.

Ma cosa è successo? Nella serata di ieri, cinque agenti della dogana francese hanno sconfinato piombando, armati, nella stazione di Bardonecchia. La denuncia è arrivata dalla Ong Rainbow4Africa che lavora in alcune delle stanze della struttura, la quale ha specificato che “gli agenti francesi hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine”.

“Può sembrare sostanzialmente una stupidaggine, ma formalmente è una cosa gravissima – ha spiegato Crosetto raggiunto telefonicamente da Formiche.net -, non esiste che forze di polizia o forze armate scavalchino il confine non autorizzate, è un atto di una impudenza inaudita”, ed è per questo che la risposta della Farnesina di convocare l’ambasciatore francese è un gesto dovuto. Secondo il coordinatore di Fratelli d’Italia, al di là di questo episodio, “il rapporto con la Francia è un indipendente da Macron e Gentiloni, ma ho sempre visto che in francesi lo interpretano a loro favore, dall’acquisizione della Fiat Ferroviaria da parte di Alstom all’intesa sullo Spazio, i francesi non rispettano mai gli impegni presi, ma sempre a loro favore”, chiosa Crosetto, ed è su questo che il nuovo esecutivo dovrebbe concentrarsi.

Intanto, dopo la convocazione della Farnesina, la Francia ha dato massima disponibilità a “chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul suolo italiano” in virtù degli accordi del 1990 “in condizioni rispettose del diritto e delle persone”, si legge in un comunicato diffuso da Gerald Darmanin, ministro francese per i conti pubblici.

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