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Chi è Luigi Di Maio, il leader del Movimento 5 stelle che vuole cambiare l’Italia

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Luigi Di Maio è sicuramente il vincitore di queste elezioni 2018. Ad Acerra ha stravinto sul suo avversario diretto Vittorio Sgarbi, e ha saputo confermare e superare le elezioni del 2013, durante le quali ancora la figura predominante e carismatica del Movimento era quella di Beppe Grillo.

Da settembre, mese della sua incoronazione come candidato premier, Di Maio ha allargato gli orizzonti del Movimento 5 stelle compiendo una serie di viaggi mirati. È andato a Washington, per incontrare la comunità dei ricercatori italiani e gli economisti che lavorano nelle maggiori organizzazioni internazionali della capitale federale.

Si è recato a Londra dove ha preso parte ad appuntamenti con i maggiori fondi di investimento americani, inglesi e francesi, insieme all’economista, candidato M5s, Lorenzo Fioramonti.

A Milano ha visto gli stakeholder del Nord Italia: il direttore generale di Confesercenti Lombardia, Alessio Merigo e anche il presidente Gianni Rebecchi.

Ha anticipato la sua squadra di governo il giovedì prima delle elezioni con una mossa che ha spiazzato i più e negli ultimi mesi è stato anche protagonista di gossip per la relazione, finita, con un’altra pentastellata, Silvia Virgulti.

Ma da dove viene Di Maio? Nato a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, nel 1986, si diploma al liceo classico. Dapprima si iscrive a Ingegneria all’Università “Federico II” di Napoli, dando vita all’associazione di studenti di ingegneria Assi, insieme con alcuni compagni di corso, poi si iscrive a Giurisprudenza e fonda StudentiGiurisprudenza.it, ma non completa gli studi.

Dal 2007 è giornalista pubblicista e sempre da questo anno milita nel Movimento 5 stelle. Viene candidato online con 189 preferenze ed è eletto alla Camera nelle politiche 2013 e ricopre la carica di vicepresidente, il più giovane nella storia a ricoprire questo ruolo.

Fa parte della XIV Commissione, che si occupa delle politiche dell’Unione Europea ed è Presidente del Comitato di Vigilanza sull’attività di documentazione e sulla Biblioteca della Camera.

Tra le proposte di legge co-firmate nel suo primo anno da parlamentare, quella per la modifica dell’articolo 416-ter del Codice Penale riguardante lo scambio elettorale politico-mafioso, quella relativa alle disposizioni per la tutela del paesaggio e per il contenimento del consumo del suolo, quella per il conflitto di interessi, quella per l’introduzione dell’articolo 21-bis della Costituzione relativa al riconoscimento del diritto di accesso alla rete Internet e quella relativa all’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria.

“A 10 anni volevo fare il poliziotto perché sentivo forte il senso, e la necessità, della giustizia, soprattutto in una terra come la mia devastata dalla camorra”, così si legge nella sua bio sul portale Rousseau.

“Il mio impegno civile e politico è nato negli anni del Liceo classico. Ricordo ancora quando, come rappresentante degli studenti, posai la prima pietra della nuova sede della mia scuola, dopo che per anni eravamo stati costretti a fare lezione in aule fatiscenti, negli stessi anni era crollata a San Giuliano di Puglia una scuola primaria durante un terribile terremoto”.

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