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Spie e veleni. Sale il pressing di Uk e Usa contro il Cremlino

Cremlino, brexit

Il dipartimento di Stato americano ha fatto uscire una nota stampa in cui conferma il totale allineamento tra Stati Uniti e alleati europei, per primo il Regno Unito, vittima secondo Washington di uno dei comportamenti “senza giustificazione”: la violazione delle regole interne di un Paese sovrano, dice la nota, esattamente come in Ucraina e Siria.

Il riferimento va alla vicenda dell’ex spia russa Sergei Skripal, avvelenato dieci giorni fa con sua figlia a Salisbury, nel Wiltshire. Lunedì la premier Theresa May ha chiesto al Cremlino di spiegare come l’agente nervino mortale (il Novichok, la novità) di fabbricazione militare russa sia finito in Inghilterra, perché tutto sembra far pensare che dietro al tentato omicidio di Skripal ci sia la mano di Mosca. Maria Zakharova, falco putiniano portavoce del ministero degli Esteri russo, ha replicato subito controattaccando (“È uno spettacolo circense”, ha detto a proposito delle accuse inglesi) e ha chiesto a Scotland Yard di mostrare i risultati di altri omicidi su cui in passato è stata ventilata la colpevolezza russa senza però arrivare a prove definitive (“Prima di mettere su un’altra favoletta il Regno Unito ci dicesse come sono finiti gli altri casi, da Litvinenko e Berezovskij a Perepilichnij e tutti gli altri”).

La vicenda di Skripal segna un altro punto basso nei rapporti complicati tra Russia e Occidente. Secondo il Times, Londra starebbe preparando una risposta vigorosa: intanto è stato convocato l’ambasciatore nel tentativo di ricevere qualche spiegazione, ma è presumibile che il Cremlino negherà ogni genere di coinvolgimento, e per questo gli inglesi starebbero pensando all’espulsione di alcune figure che lavorano tra ambasciata e consolati (potrebbero essere elementi noti al controspionaggio che operano per l’intelligence sotto la copertura dall’immunità diplomatica; misure del genere le aveva già prese di mira l’amministrazione Obama come reazione rapida alle interferenze russe nelle presidenziali).

La Russia, secondo le informazioni diffuse dall’intelligence inglese nei mesi scorsi, ha più uomini dei servizi segreti nel Regno Unito adesso che nel periodo della Guerra Fredda: questo perché negli anni molte spie e ricchi (e influenti) dissidenti hanno trovato rifugio sul suolo britannico, e il Cremlino vuole tenerli sotto controllo.

L’ultima indiscrezione sulla rappresaglia inglese è ancora più agguerrita: sempre per il Times, il braccio cyber dell’MI6 starebbe pensando ad attacchi informatici contro la Russia (ma forse si tratta di un’informazione fatta uscire per spaventare il nemico). Il segretario di Stato americano nella nota di Foggy Bottom ha comunque detto di essere completamente d’accordo col suo omologo inglese sulle “gravi conseguenze” che la vicenda si sarebbe portata dietro (i due hanno avuto una conversazione telefonica).

Più che altro è questione di relazioni, rapporti, fiducia: come costruirne se Mosca usa il territorio sovrano di un altro Stato occidentale per regolare i propri conti interni (pare che Skripal avesse fatto il doppio gioco per gli inglesi, e per questo la Russia gli dava la caccia) con metodi così perentori? “O si è trattato di un’azione diretta dello Stato russo contro il nostro Paese, o il governo russo ha perso il controllo del suo agente nervoso potenzialmente catastrofico e ha permesso di entrare nelle mani degli altri”, ha detto May: in entrambi i casi la fiducia reciproca traballa. C’è anche una timeline: se entro martedì a mezzanotte non arriverà una spiegazione da Mosca, Londra riterrà il Cremlino colpevole di aver ordinato “l’uso aggressivo della forza” in ambito extraterritoriale — un’accusa molto pesante; il Regno Unito allora dovrà “essere pronto a prendere misure molto più ampie” contro la Russia rispetto a prima, ha detto May, aggiungendo che significherebbe che la Russia ha compiuto “un atto indiscriminato e spericolato contro il Regno Unito, mettendo a rischio la vita di civili innocenti”; uno degli agenti che ha rinvenuto il corpo di Skripal agonizzante su una panchina versa ancora in gravi condizioni, intossicato come la figlia della spia.

La sostanza chimica usata — chiamata A-230 — è da cinque a otto volte più tossica dell’agente nervino VX, e può uccidere una persona in pochi minuti. La Difesa russa la classifica come arma chimica (usata sia in forma solida che liquida), è stata progettata per sfuggire al rilevamento da parte degli ispettori internazionali, la sua esistenza è stata rivelata dai disertori.

May si è confrontata anche con il francese Emmanuel Macron e i due leader “hanno concordato sul fatto che sarebbe importante continuare ad agire di concerto con gli alleati” per affrontare quello che chiamano “l’ampio schema del comportamento aggressivo russo”. Testimonianza ulteriore che il caso Skipal sta diventando questione di carattere molto allargato che potrebbe contagiare tutti i dossier tra Russia e Occidente.

La Russia non ha nulla a che fare con il caso e non risponderà all’ultimatum del Regno Unito sino a che Londra non le dara’ accesso alle analisi sulla componente tossica. Cosi’ il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

 

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