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I Cinque Stelle devono uscire da Rousseau e dimostrarsi all’altezza dei voti che hanno preso. Parola di Bruno Tabacci

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Il percorso verso la formazione del nuovo governo si muove lungo una linea sottile. Secondo l’onorevole Bruno Tabacci, neoeletto nelle file di +Europa, da un lato occorre dare delle risposte al Paese, dall’altro è necessario tenere fede agli impegni europei e internazionali. La formazione di un nuovo esecutivo è una priorità, perché lo richiedono le contingenze sociali ed economiche, prima però è necessario che i “vincitori” scoprano le carte e cerchino un’intesa ad ampio raggio sui temi chiave della prossima legislatura.

Onorevole Tabacci, si parla molto in questi giorni di accordi trasversali e di priorità per il Paese, ci sono secondo lei dei temi su cui i Partiti possono trovare una convergenza ampia?

Secondo me la priorità è quella di fare un governo, su questo non ci piove. Il punto però è che per fare un governo le forze che si ritengono “vincitrici” devono rendersi conto che non hanno una forza parlamentare autosufficiente, e quindi i loro programmi elettorali devono essere diciamo proposti all’attenzione degli altri soggetti anche con disponibilità a trovare nuove convergenze. Questa è la pre-condizione. Se questa precondizione non c’è non saprei neanche di cosa stiamo parlando. Il centro-destra dice che ha vinto, ma il centro destra quante decine di parlamentari gli mancano per fare una maggioranza per un governo? I 5stelle dicono di aver vinto e gli mancano più di 100 parlamentari.

È necessario quindi che tutti facciano un passo indietro?

Di passi indietro ne devono fare più di uno. Sui temi che hanno una delicatezza di natura internazionale, sugli impegni che l’Italia ha nei confronti dei trattati, l’impegno dell’Europa. Tutto ciò presuppone il fatto che noi abbiamo votato in Italia, ma c’è un vincolo legato a cessioni di sovranità su certi argomenti che è stato fatto dal nostro Paese negli anni scorsi e sono largamente imposti dalla condizioni generale.

 A proposito di impegni presi.  Se non si interviene, scatteranno le clausole di salvaguardia che faranno aumentare l’aliquota IVA ordinaria, con conseguenze potenzialmente devastanti per la fragile ripresa economica.

Se non si interviene si. L’aumento dell’IVA è stato sterilizzato con l’ultima manovra finanziaria, non evitato in maniera definitiva. il problema è ancora lì con tutto il suo peso. Certo, se poi i 5stelle parlano ancora di uscire dall’euro e propongono di ripudiare il debito pubblico sul modello sudamericano allora siamo proprio fuori strada.

Dato che è necessario garantire governabilità, crede a questa svolta che potremmo definire istituzionale dei 5stelle? È possibile trovare un’intesa su certi temi?

Per trovare un’intesa non bisogna mettere in moto Rousseau, e pensare che fanno un sondaggio tra i presunti iscritti e poi Casaleggio ci spiega qual’ è il risultato, non funziona così. Se vogliono davvero essere all’altezza dei voti che hanno preso e quindi al dovere di mettere in piedi un governo, dovranno adattarsi.

Ma quindi come se ne esce, se un governo serve ma né Lega né 5stelle sembrano per ora in grado di raccogliere attorno a se il consenso adatto per la formazione di una maggioranza parlamentare?

Allora è inutile che ci vengano a fare delle prediche, vuol dire che non sono capaci loro.

 

 

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