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Altro che massone! Nella laicissima Francia Macron infrange il tabù del rapporto con la Chiesa

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Un dialogo di verità. È quello che il presidente francese, Emmanuel Macron, intende voler ripristinare tra la Chiesa cattolica e lo Stato francese, invitando la prima a non disinteressarsi delle questioni temporali, e impegnandosi personalmente a rispettare il suo dovere di uomo dello Stato anche nei riguardi dei cattolici. Perché, sostiene, laicità “non è sradicare dalle nostre società la spiritualità che nutre tanti dei nostri connazionali”.

Nel corso di un discorso dinanzi ai rappresentanti della conferenza episcopale transalpina (Cef), ieri sera Macron accompagnato dalla moglie Brigitte, ha detto di voler “riparare” il legame tra la Chiesa e lo Stato. Parole poco affini ad un presidente francese, che sono state in serata duramente criticate dal leader della France Insoumise, Jean-Luc Melenchon che in un tweet ha scritto: “Macron è in pieno delirio metafisico. Insopportabile. Aspettiamo un presidente, sentiamo un viceparroco”.

“Il legame tra Chiesa e Stato si è rovinato, ripararlo spetta a noi”, ha affermato il capo dell’Eliseo dinanzi a circa 400 esponenti del mondo cattolico riuniti al College des Bernardins di Parigi. “Per questo – ha aggiunto – non c’e’ altra soluzione che un dialogo di verità”.

Per il successore di Francois Hollande, si tratterebbe di un “dialogo è indispensabile”. Ecco perché: “una Chiesa che pretende di disinteressarsi delle questioni temporali non andrebbe in fondo alla sua vocazione”, e allo stesso modo “un presidente della Repubblica che pretende di disinteressarsi della Chiesa e dei cattolici mancherebbe al suo dovere”. “In questo momento di grande fragilità sociale, quando rischia di lacerarsi il tessuto stesso della nazione – ha sottolineato Macron – considero che non erodere la fiducia dei cattolici rispetto alla politica e rispetto ai politici sia una mia responsabilità”.

Il quarantenne alla guida della Francia ha spiegato che “per motivi sia biografici sia personali sia intellettuali ho dei cattolici la più alta considerazione. E non mi sembra né sano né buono che la politica si sia ingegnata in modo così determinato per strumentalizzarli o ignorarli”.

Dinanzi a quella platea Macron ha quindi invitato i cattolici “a impegnarsi politicamente. La vostra fede è una parte di impegno di cui la nostra politica ha bisogno”. Poi: “Abbiamo bisogno di dare un obiettivo alla
nostra azione, questo obiettivo è l’uomo”.

Per giustificare la politica migratoria del suo governo, criticata dal mondo cattolico e delle associazioni umanitarie il capo dello Stato ha anche difeso quello che ritiene il suo “umanismo realista” ricordando i tanti “malintesi” che sussistono ancora oggi tra lo Stato e la Chiesa. Quanto alla laicità, principio fondamentale della Repubblica, ha puntualizzato, “la sua funzione non è sradicare dalle nostre società la spiritualità che nutre tanti dei nostri connazionali”.

Il presidente della Cef, Georges Pontier, ha chiesto di tenere conto dei “bisogni dei più poveri” per “costruire una nazione fraterna, giusta e solidale”.

 

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