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La cyber-security spaziale per la mobilità. Il Workshop in Puglia

Tecnologie avanzate, collaborazione internazionale e uno stretto rapporto tra industria e istituzioni. Con una superficie di attacco in rapida espansione, sono questi i requisiti per un’efficace protezione dai cyber-attacchi. Ciò vale per ogni ambito, ma soprattutto per le infrastrutture spaziali, da cui ormai dipende gran parte della nostra vita. È il messaggio che arriva dal Global Space Economic Workshop, l’evento organizzato a Ostuni (Brindisi) dal Distretto aerospaziale pugliese (Dta) insieme all’Agenzia spaziale italiana (Asi) e a quella europea (Esa).

UN LABORATORIO PER UNIRE RICERCA E INDUSTRIA

Un primo passo può essere la creazione di un nuovo laboratorio per la cyber-security spaziale che riunisca ricerca e industria, finalizzato ad individuare soluzioni idonee a difendere le infrastrutture situate oltre l’atmosfera e i servizi che da esse dipendono. A proporlo è stato il presidente dell’Asi Roberto Battiston, che ha aperto i lavori insieme al presidente del Dta Giuseppe Acierno. “Il navigare attraverso il traffico, le previsioni meteorologiche e la comprensione del clima dipendono dall’affidabilità di dati spaziali – ha aggiunto – per questo la sicurezza e la protezione da attacchi di tipo cyber dei dati che vanno e vengono dai satelliti è una priorità assoluta; altrimenti, attività e servizi fondamentali dipenderebbero da informazioni insicure”. Anche per questo, nel corso dell’evento, moderato nella sua prima parte dal fondatore di Formiche Paolo Messa, Battiston e Acierno hanno firmato, insieme al direttore Industria dell’Esa Eric Morel de Westgaver e al Belgian science policy office (Belspo) un accordo per una nuova iniziativa che promuova lo sviluppo dei sistemi di “space cyber-security” dedicati ai trasporti.

CYBER-SECURITY SPAZIALE PER LA MOBILITÀ

Tra navigazione satellitare e auto connesse, il focus di questa edizione del Global Space Economic Workshop (non a caso intitolata “Space cyber-security for mobility”) sono stati proprio i trasporti. D’altronde, ha spiegato Acierno, “sono innumerevoli le imprese oggi impegnate nella progettazione di nuovi veicoli dotati di guida autonoma e che si pongono il problema della prevenzione o contrasto dei cosiddetti cyber-attack, così come sono molte le istituzioni che si pongono il problema di garantire la sicurezza delle reti ed infrastrutture di trasporti”. Così, l’obiettivo dell’evento a Ostuni è stato “aprire uno spazio di confronto e riflessione tra attori istituzionali e industriali europei sul tema della space cyber-security, anche al fine di favorire l’avvio di collaborazioni tra Paesi e industrie europee”. Hanno risposto all’appello 200 partecipanti da 13 Paesi, esperti e addetti ai lavori di tre settori inevitabilmente interconnessi: spazio, sicurezza cibernetica e trasporti.

UNA QUESTIONE DI TECNOLOGIE…

“La mobilità connessa richiede sistemi satellitari molto più capaci, migliori capacità di processare i dati e migliore cyber-security”, ha detto Nicola Zaccheo, ad di Sitael, azienda del gruppo pugliese Angelo Investments (la holding guidata da Vito Pertosa), leader nel settore spaziale, soprattutto nei minisatelliti. “Ora che le automobili stanno diventando totalmente connesse grazie allo spazio, la cyber-secuirty è un tema di importanza critica”, ha aggiunto il responsabile di ricerca e innovazione di FCA Enrico Pisino. “Come potranno sapere le macchine che un nuovo software aggiornato che ricevono per il proprio sistema di bordo sia legittimo?”, si è invece chiesto Armin Kruse, managing director per le Infrastrutture critiche di Thales. La risposta è nelle tecnologie, chiamate a offrire difese sempre aggiornate a una minaccia in continua evoluzione che, soprattutto in tema di mobilità, può rivolgersi a una superficie di attacco in rapida espansione. Lo ha ricordato anche Iacopo Prissinotti, capo delle Strategie internazionali di Enav, ricordando come la Società offre servizi di navigazione aerea a 1,8 milioni di voli ogni anno usando le tecnologie satellitare: “Safety e cyber-security sono la chiave”. A testimonianza di un approccio necessariamente multidisciplinare, c’è stata l’ampia partecipazione industriale al Workshop pugliese. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Boeing Italia Antonio De Palmas, il ceo di Vitrociset Paolo Solferino e il coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e ad di Telespazio Luigi Pasquali, il quale ha posto l’accento sulla protezione dei dati spaziali in virtù del loro crescente utilizzo in una grande varietà di applicazioni.

… E DI COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE

Se la partecipazione dell’industria allo sforzo di protezione sembra imprescindibile, altrettanto si può dire della collaborazione internazionale, a partire dal contesto europeo, il cui punto di riferimento in ambito spaziale è l’Esa. “La minaccia di attacchi informatici cambia sempre, anche nello spazio; così, la cyber-security è un’area in continuo sviluppo”, ha spiegato il direttore Industria e procurement Esa Eric Morel de Westgaver, ricordando che l’Agenzia europea ha istituito a Redu, in Belgio, un team dedicato alla cyber-security. Tra i programmi su cui prestare particolare attenzione c’è Galileo, il sistema tutto europeo di navigazione e localizzazione satellitare per cui “la cyber-security è di importanza fondamentale”, ha detto il direttore dell’Agenzia Europea per la Navigazione Satellitare (Gsa) Carlo Des Dorides, Tale sforzo deve coinvolgere tutti gli stakeholder, ha aggiunto, così da “prevenire, individuare e contrastare le interferenze al segnale del sistema satellitare di navigazione globale”. A lavoro su questi temi ci sono anche le Nazioni Unite, con l’Ufficio dedicato agli affari spaziali (Unoosa) diretto dall’italiana Simonetta Di Pippo, intervenuta anche lei al Workshop di Ostuni. “L’Onu gioca un ruolo centrale nell’abilitare la collaborazione internazionale ad assicurare la cyber-security nel crescente settore spaziale”, ha spiegato ricordando che 13 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibili delle Nazioni Unite dipendono da servizi e applicazioni spaziali.

(Foto: Twitter DTA_Aerospace; da sinistra, Paolo Messa, Roberto Battiston e Eric Morel)

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