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Che cosa sta facendo Facebook per contrastare odio, fake news e cyber jihad

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Il caso Cambridge Analytica e i molti fatti di cronaca associati a un uso distorto della Rete hanno senza dubbio cambiato il modo in cui gli utenti e gli stessi social network guardano alle fake news e ai contenuti inappropriati che circolano sul Web. A dare una dimensione del cambio di rotta sono alcuni dei dati resi noti da Facebook, che ha annunciato di aver rimosso – nel solo primo trimestre del 2018 – qualcosa come 583 milioni di profili falsi e 837 milioni di contenuti spam.

L’AZIONE DI FACEBOOK

Dal rapporto, presentato dal vicepresidente Alex Schultz, emerge che la piattaforma ha rimosso o etichettato nei tre mesi come potenzialmente pericolosi circa 3 milioni e mezzo di contenuti violenti ed eliminato 2 milioni e mezzo di contenuti che incitavano all’odio.
Nello stesso lasso di tempo sono stati cancellati anche 1,9 milioni di contenuti – cresciuti del 73% rispetto a 1,1 milioni dell’ultimo trimestre 2017 – legati alla propaganda terroristica dello Stato Islamico e di gruppi affiliati o analoghi.

UN NUOVO IMPEGNO

Più volte nel mirino per il presunto scarso impegno messo nella rimozione di post o account pericolosi (e dopo che il suo ceo Mark Zuckerberg è stato costretto a testimoniare e scusarsi al Congresso, annunciando grandi cambiamenti), il colosso di Menlo Park ha confermato di voler portare entro il 2018 a 20mila il numero di revisori umani e di ingegneri per scovare questi contenuti, affiancati nel difficile compito da sistemi che contano su tecnologie d’intelligenza artificiale.

UN PO’ DI NUMERI

Tra i numerosi dati, forniti dalla piattaforma, sull’applicazione delle linee guida interne per implementare gli Standard della Comunità – che copre sei aree, ovvero violenza esplicita, nudo (adulti), atti sessuali, propaganda terroristica, incitamento all’odio, spam e account falsi – ce ne sono altri di grande interesse. Ad esempio, Facebook stima che siano ancora falsi circa il 3-4% degli account attivi sul suo sito. Sarebbero invece 21 i milioni i contenuti di nudo di adulti o pornografici rimossi, il 96% dei quali rilevati ancora prima di essere segnalati. In pratica ogni 10mila contenuti visualizzati, evidenzia il social network, circa 7-9 avevano contenuti che violano gli Standard su nudo e pornografia.

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