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La battaglia Usa contro il cyber attivismo russo si sposta sotto il mare

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Nuovo capitolo della battaglia americana contro gli attacchi informatici attribuiti al Cremlino. Il dipartimento del Tesoro statunitense ha, infatti, annunciato sanzioni contro tre persone e cinque società russe che, si legge in un comunicato del segretario Steven Mnuchin, avrebbero “direttamente contribuito a migliorare le capacità sottomarine e informatiche della Russia”, mettendo di conseguenza a rischio “la sicurezza degli Stati Uniti e dei nostri alleati”.

LE PAROLE DI MNUCHIN

“Gli Stati Uniti”, ha aggiunto Mnuchin, “sono impegnati in uno sforzo continuo per contrastare chi lavora per conto della Federazione Russa e delle sue unità militari e di intelligence per aumentare le capacità offensive di Mosca”. E, in quest’ottica, ha ritenuto di colpire alcune delle sue presunte articolazioni informatiche.

L’ACCUSA

In particolare, in questo caso, per Washington, Mosca “è stata attiva nel tenere traccia dei cavi sottomarini per le comunicazioni, su cui viaggia gran parte dei dati delle telecomunicazioni mondiali”.

CHI COLPISCONO LE SANZIONI

Tra le aziende sanzionate c’è Divetechnoservices, che secondo gli Stati Uniti si sarebbe aggiudicata, nel 2011, un contratto per fornire alla Fsb, una delle agenzie dei servizi segreti russi, un sottomarino dal valore stimato in 1,5 milioni di dollari. Nel mirino anche tre dirigenti della compagnia – Aleksandr Lvovich Tribun, Oleg Sergeyevich Chirikov e Vladimir Yakovlevich Kaganskiy – per aver appoggiato tentativi di hackeraggio contro sistemi informatici americani.
Le altre società colpite, invece, sono Digital, ERPScan, Embedi e il Kvant Scientific Research Institute.

GLI EFFETTI

Le sanzioni, spiegano gli esperti, hanno effetti importanti ed immediati, perché impediscono alle imprese di avere attività negli Stati Uniti e agli americani di intrattenere rapporti con loro e con le società rappresentate.

LO SCENARIO

Il braccio di ferro tra Washington e Mosca nello spazio cibernetico va ormai avanti da tempo e si è intensificato dopo l’accusa di aver interferito nelle scorse elezioni presidenziali che hanno visto prevalere l’attuale inquilino repubblicano della Casa Bianca, Donald Trump, sulla democratica Hillary Clinton. L’attivismo della Russia, che puntualmente respinge al mittente ogni accusa, è ritenuto dagli apparati di intelligence americani fonte di preoccupazione e, sovente, viene apostrofato senza mezzi termini un pericolo per la sicurezza nazionale.

I PRECEDENTI

Numerosi sono stati gli attacchi degli ultimi anni contro gli Stati Uniti la cui responsabilità viene addossata al Cremlino, a partire dall’attacco del ransomware NotPetya fino alle varie intrusioni nei sistemi di controllo di infrastrutture critiche ed energetiche.

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