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Tra reddito di cittadinanza, vitalizi e pensioni d’oro, ecco il Luigi Di Maio che piace alla Uil

Oggi è stata la giornata del ministro Luigi Di Maio al Congresso della Uil. Dai ricorrenti applausi che hanno interrotto il discorso dell’esponente del governo di Giuseppe Conte si può affermare che tra il giovane vicepremier e l’organizzazione sindacale, guidata da Carmelo Barbagallo, sia iniziata una vera e propria luna di miele.

PALOMBELLA PREME PER LA VERTENZA ILVA

In verità, l’intervento di Di Maio era stato preceduto dalle parole del leader della Uilm, Rocco Palombella, anch’esse accolte da un’ovazione dei delegati in sala che aveva perorato dalla tribuna congressuale un epilogo positivo alla vicenda dell’Ilva. “Sono stato commissionato – ha sostenuto il capo dei metalmeccanici Uil – da tutti i lavoratori dell’Ilva, per portare la loro voce. Per interrompere questo bollettino di guerra delle morti sul lavoro. Siamo usciti dalla crisi, tutti ne parlano, ma la crisi ci consegna un Paese diviso, più povero, dove le disuguaglianze sono aumentate e noi abbiamo un ruolo importante e fondamentale. Noi abbiamo svolto il nostro compito, abbiamo cercato di non far arretrare questo paese, di non far arretrare i più deboli. Mai come in questo momento abbiamo il compito di essere uniti e determinati, perché questo farà la differenza. Due anni fa mi assunsi la responsabilità di indicare un percorso: entro fine mese firmeremo il contratto dei metalmeccanici. Indicare tempi e modalità. Noi realizzammo il grande contratto dei metalmeccanici unitario. Oggi la scommessa mia e di questo congresso: è la questione dell’Ilva che tiene con il fiato sospeso migliaia di lavoratori. Da Nord a Sud si ripropone questa amarezza, ormai da sei anni. Proprio oggi un’altra azienda, la Berk, belga, annuncia la sua chiusura. Sono appese a questa azienda tante famiglie. Dopo sei anni un gruppo indiano viene a prendersi un’azienda come Ilva e noi gli consegniamo 4mila esuberi. Io dico basta esuberi!”.

DI MAIO SPIEGA LE INTENZIONI DEL GOVERNO IN TEMA DI LAVORO

Il ministro Di Maio ha risposto al dirigente sindacale di tenere all’industria, ma ha evitato di entrare nel merito della vicenda suddetta. Piuttosto ha spiegato le prossime intenzioni del governo: “La prossima settimana – ha detto – credo sia buona per abolire i vitalizi agli ex parlamentari. È una questione di giustizia sociale, dobbiamo ricominciare a mettere al centro alcuni segnali istituzionali, poi passeremo anche alle pensioni d’oro, che sopra i 5 mila euro netti vanno tagliate se non hai versato i contributi”. Poi la questione del reddito di cittadinanza. “Obiettivo- ha ribadito-non è dare soldi a qualcuno per starsene sul divano ma è dire con franchezza: hai perso il lavoro, il tuo settore è finito o si è trasformato, ora ti è richiesto un percorso per riqualificarti e essere reinserito in nuovi settori. Ma mentre ti formi e lo Stato investe su di te, ti do un reddito e in cambio dai al tuo sindaco ogni settimana 8 ore lavorative gratuite di pubblica utilità. A livello internazionale ma soprattutto europeo sto vedendo cose inedite, comportamenti anche scomposti di capi di Stato, del presidente francese, che prima ha sempre parlato di rapporti di buon vicinato quando i governi italiani stavano zitti e adesso comincia ad attaccare a giorni alterni. Macron un giorno dice di non volere offendere l’Italia e un altro parla di lebbra; la vera lebbra è l’ipocrisia europea, di alcuni stati che respingono i migranti a Ventimiglia e poi ci fanno la morale su come gestirli”. Infine, il “Decreto dignita’” che potrebbe vedere la luce nel prossimo Consiglio dei ministri: “La norma eliminerà la burocrazia per le imprese, consentirà un intervento sul precariato, soprattutto dei più giovani, vieterà la pubblicità sul gioco d’azzardo e interverrà sulle delocalizzazioni. C’è un sacco di gente che viene lasciata in mezzo alla strada perché le aziende straniere vengono qui in Italia, prendono soldi pubblici e poi se ne vanno all’estero”.

CAMUSSO PUNTA ALL’UNITÀ SINDACALE

In mattinata sono intervenute anche quelle che Barbagallo ha definito le sue “consorelle” sindacali, Susanna Camusso e Annamaria Furlan. “Credo – ha detto la segretaria generale della Cgil – sia importante la proposta di ieri della piattaforma fatta da Carmelo Barbagallo. Dobbiamo lavorare su quelle proposte, capendo tutto ciò che di buono abbiamo ottenuto. Costruiamo per unificare non per dividere. Dobbiamo farlo noi, come Cgil, Cisl e Uil. Facciamolo per dare un’idea di Europa, come straordinaria opportunità. Abbiamo provato a spiegare gli effetti positivi della contrattazione, in Europa, per costruire alleanze e collaborazioni. Nessuna alleanza può essere costruita sui muri. Non possiamo cancellare 70 anni di pace, la storia di tutti noi! Non ho dubbi che la nostra unità sia una necessità nell’interesse di tutti i lavoratori. Vorrei proporre di dare senso e continuità a tutti i passi fatti finora. Diamo regole certe alla contrattazione, anche infraconfederale. Ognuno di noi deve mettersi in discussione, anche fare un passo indietro, per arrivare ad un’unità tra i sindacati. Abbiamo bisogno di rafforzare la contrattazione collettiva. Le organizzazioni confederali unite insieme possono farcela”.

FURLAN E L’INDUSTRIA 4.0

Un videomessaggio, invece, da parte della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan: “Ieri -ha detto – ho respirato clima positivo nel sindacato italiano. Rappresentiamo tantissimi milioni di persone, un bel patrimonio di solidarietà e conoscenza. Abbiamo trascorso questi 4 anni  di grande sofferenza ma grazie ai sindacati anche durante questa crisi abbiamo potuto salvaguardare tanti posti di lavoro. Attraverso il lavoro creiamo la centralità delle persone e della dignità. Dobbiamo ripartire dal lavoro e dalla sua centralità, dalla crescita, sviluppo e investimento su ciò che crea qualità del lavoro. Oggi è un momento di grande cambiamento: la nuova tecnologia, impresa e industria 4.0 diventano una grande opportunità per costruire qualità. La nuova sfida sono i nuovi lavori, attraverso la contrattazione abbiamo cambiato un modello contrattuale e l’abbiamo reso aggiornato. Siamo un paese di migranti, in vari momenti della nostra storia, sappiamo come sia difficile adattarsi a nuove comunità, per questo il tema dei migranti per noi e fondamentale, con accoglienza e umanità, la solidarietà lo stare insieme sono elementi fondamentali”.

PIRANI ED IL RISCHIO DELLE DISEGUAGLIANZE

Se l’altro ieri s’è definito il contratto degli operai agricoli, quello che potrebbe concludersi prima dell’estate è il contratto dei chimici. Anche il segretario generale della categoria di riferimento, Paolo Pirani della Uiltec si è fatto sentire dal podio del Congresso. “Gli indicatori- ha spiegato Pirani – confermano che iniziamo ad avere i primi segnali di sviluppo con un Pil leggermente in rialzo e ripresa dei consumi e delle spese per farci sperare al meglio. La realtà, invece , è molto diversa: Un paese profondamente cambiato dalla crisi, una crescita di disuguaglianza in diversi ambiti con addirittura fenomeni di schiavitù come il caporalato.

I diritti non sono nulla se non ci sono coloro che fanno rispettare quei diritti. Statuto dei lavoratori, lotta della disuguaglianza, valore del lavoro devono diventare per la comunità Italiana non solo per noi della Uil, di fondamentale importanza fattiva”.

IN DIRITTURA D’ARRIVO IL CONTRATTO DEI CHIMICI

Per quanto riguarda il contratto dei lavoratori del settore chimico-farmaceutico l’intesa tra le parti potrebbe essere siglata definitivamente entro l’estate. Il rinnovo riguarda il triennio 2019-2021 e a esso sono interessati oltre 176mila lavoratori di 2.700 imprese. Sarebbe scaduto il 31 dicembre 2018. Per il prossimo triennio, la richiesta di aumento dei sindacati alle associazioni datoriali è di 130 euro complessivi (Tec), di cui 95 euro di trattamento minimo (Tem).In merito all’Organizzazione del lavoro: le parti hanno concordato di trovare soluzioni che tengano presente l’età media dei lavoratori. In altri termini, in azienda si cercheranno soluzioni per garantire un invecchiamento attivo, con evidenti vantaggi in termini di salute e di sicurezza, ma anche con presumibili nuovi massicci inserimenti di giovani. Legato a questo capitolo vi è anche quello dei nuovi orari di lavoro: si agevoleranno i più anziani, ma nel contempo si provvederà a garantire assunzioni di giovani.

Quanto alla formazione, è stata posta al centro del nuovo contratto mediante le nuove competenze di cui ognuno dovrà dotarsi. Per quanto concerne il welfare aziendale, si mantengono, e anzi vengono potenziati, tanto i fondi bilaterali che il Fondo Tris (attraverso uno specifico accordo che riguarda il settore chimico, in base al quale vi è la possibilità di andare in pensione cinque anni prima, utilizzando gli ammortizzatori sociali e tre anni pagati dall’azienda).Si prevedono incrementi sui Fondi sanitari dato che oggi 21 euro al mese sono a carico delle aziende e 3 dei lavoratori; si vorrebbe, invece, che l’intero incremento fosse a carico dell’azienda). Identica considerazione per il Fondo di previdenza del settore: nel contratto si definisce la possibile iscrizione a esso di tutti i lavoratori a partire dai giovani, cioè di coloro che più di tutti hanno bisogno di prevedere sostegni ai loro futuri redditi pensionistici.

VISENTINI CHIEDE IL RAFFORZAMENTO DEL SINDACATO EUROPEO

Infine, l’aspetto della questione europea. Lo ha affermato Luca Visentini, Segretario generale della Confederazione europea dei sindacati. “Le grandi priorità prima del prossimo Congresso Europeo saranno quelle di cambiare modello di sviluppo dato che gli stati europei hanno messo in campo modelli neoliberisti che hanno portato precarietà invece di creare possibilità. La sinistra e le forze progressiste non sono riuscite a proporre niente altro che il modello neo liberista. Oggi dobbiamo saper proporre un modello economico diverso. I soldi dell’Europa devono servire a rilanciare l’economia non ad abbassare le tasse. Bisogna avere proposte credibili per cambiare il patto di stabilità, avendo un peso credibile. Secondo tema: i salari delle persone. Sono scesi del 30% e non è vero che hanno seguito la produttività. Abbiamo lanciato una grande campagna per la crescita dei salari in tutta Europa, in modo da avere un minimo livello di adeguatezza. Contrattazione collettiva, ecco l’unico modo per far salire i salari. Anche la grande Germania ha contratti aziendali e non più nazionali. Anche per i lavoratori atipici la risposta è il contratto nazionale. Non con il salario minimo legale. E non sottoscrivendo protocolli d’intesa con strane società che rappresentano i lavoratori, i contratti si fanno con il sindacato”. Terza grande sfida: come sindacato invece  di combattere i cambiamenti si pone in testa ai cambiamenti per disegnare un futuro nuovo. Trasformare i principi stabiliti coi ministri del Lavoro europei in leggi. Leggi sulla maternità e leggi sui lavoratori atipici. Vero quello che ha detto Di Maio: non c’è una univoca definizione di #lavoratore. Il governo Italiano deve prendere una leadership, perché chi sta cercando di distruggere i diritti di lavoratori a livello europeo si chiama #Germania. Tutti i sindacati uniti vogliono un unico statuto dei lavoratori che possa essere presentato da Di Maio in Europa. L’immigrazione: sui migranti e sui rifugiati il progetto europeo è fallito. L’Italia è stata lasciata da sola. Il problema non si risolve chiudendo i confini e eliminando la solidarietà. Deve essere ridistribuita la migrazione in base alla disoccupazione ma anche in base alla capacità di assorbimento di un paese. E inoltre siamo in grado di integrarli questi immigrati? Se non ci riusciamo gli immigrati saranno mira di malavita e gli europei diventeranno sempre più xenofobi. Dobbiamo essere capaci di rinnovare il modo di essere sindacato, essere in grado di difendere il nostro diritto negoziale, di imporre la nostra agenda, di essere più incisivi. Se noi vogliamo essere in grado di influire e modificare dobbiamo avere capacità e forza di negoziato”.

Domani ultima giornata di lavori caratterizzata dalla rielezione di Carmelo Barbagallo alla guida della Uil per altri quattro anni.

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