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I primi passi del governo Conte e la pagliuzza nell’occhio dei ministri

La vecchia classe politica (vecchia nel senso di classe politica spazzata via dalla nuova maggioranza) da ieri si affanna a cercare la pagliuzza nell’occhio nei cv dei nuovi ministri, quando, in generale, almeno questi nuovi un cv ce l’hanno. Per carità in alcuni casi il cv è stato un po’ gonfiato ma qualcosa nella loro vita hanno pur fatto. Nella passata compagine governativa c’erano ministri che senza titoli di studio e né esperienza lavorativa, (a meno che non vogliamo chiamare esperienza lavorativa essere vicini ai Leader ed essere candidati senza aver mai lavorato) per svariati motivi avevano trovato un posto al sole.

Da ieri a oggi l’unico giudizio che possiamo dare è un giudizio di forma: al Quirinale per il Giuramento erano tutti in abito istituzionale (senza perizomi e colori eccentrici) oggi alla parata altrettanto, e siccome non si possono crocifiggere le idee dei singoli ministri ma bisogna giudicare l’operato, ancora sembra un po’ prematuro predicare contro.

Certo sono stati anti casta per anni e passare dall’opposizione (sempre e a prescindere) al governo è difficile ma sarà il tempo a valutare.

Per quanto riguarda invece tutte le preoccupazioni sull’Europa che hanno animato questi 89 giorni di crisi, mi sembrano rientrate, visto che alla Farnesina siede un autorevole ex burocrate che sicuramente sa dove andare quando atterra all’aeroporto di Bruxelles.

E relativamente all’Europa mi torna alla mente la grande sconfitta del passato governo: perdere l’assegnazione dell’Ema al sorteggio finale; ma possibile che quando sono state stabilite le procedure, sapendo che c’era Milano candidata, nessuno tra Primo ministro e ministro degli Esteri si è opposto alla scelta di questa procedura? Su questo secondo me anche il più inesperto non si sarebbe fatto fregare.

Chissà se questo nuovo governo riuscirà a fare capire ai leader dei partiti tradizionali che ogni tanto bisogna cambiare le facce (con o senza botox ) perché l’Italia è piena di gente preparata che aspetta di essere presa in considerazione, una selezione seria è ancora possibile.

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