Purtroppo, restano tanti – troppi – gli episodi di molestia in diretta durante le trasmissioni delle partite di calcio. L’ultima vittima è stata la reporter colombiana, Julieth Gonzalez Theran. Il 14 giugno, mentre era in collegamento con la tv tedesca Deutsche Welle, un tifoso l’ha stretta per una spalla, le ha toccato il seno e le ha dato un bacio sulla guancia. Anche la giornalista svedese Malin Wahlberg è stata baciata da un tifoso in diretta tv, mentre era in collegamento dallo stadio di Niznij Novgorod, prima della partita tra Svezia e Sud Corea.
Lei però è rimasta impassibile, a differenza della giornalista di Fox Sport, Maria Fernanda Mora, che ha colpito un uomo alle sue spalle con il microfono dopo essere stata palpeggiata mentre era in collegamento per la finale della Champions League americana.
A marzo del 2017, le giornaliste sportive del Brasile hanno lanciato la campagna #deixaelatrabalhar (lasciateci lavorare) contro le molestie sul lavoro di cui sono vittime con molta frequenza. Ugualmente, l’organizzazione Women in Football ha creato un dipartimento esclusivo per assistere legalmente alle donne professioniste del calcio in caso di molestia verbale, fisica o intimidazione sui social network.
Ma non ci sono solo cattive notizie o “donne oggetto” che animano il dibattito tra uomini nei programmi di sport. Qualcosa sta cambiando sulla parità di genero nel cosmo della comunicazione sportiva. Durante la partita Marocco- Portogallo, la giornalista britannica Vicki Sparks ha fatto storia. È diventata la prima donna a commentare in diretta il goal di una partita dei Mondiali di calcio per la Bbc. Collaboratrice dell’emittente britannica dal 2014, Sparks lavora per il programma Final Score e la Radio Five Live. L’ultimo successo: riuscire a fare parte del team che sta coprendo i Mondiali di calcio Russia 2018.
Anche in Brasile un’altra giornalista, Isabelly Morais, sta cercando di stroncare stereotipi e spianare il cammino per le donne sul campo del giornalismo sportivo.
