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Il messaggio di Mattarella sull’invasione russa della Crimea. Per non avere dubbi

Guerre commerciali, che diventano di altro genere, improvvide decisioni in tema immigrazione, occupazioni militari e un clima di barbarie. Ma per fortuna anche segnali positivi da parte dell’Unione europea. Il monito formulato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di consegna del Ventaglio da parte della Stampa parlamentare punta innanzitutto a “contrastare le tendenze alla regressione della storia”.

Le minacce di cui parla il Capo dello Stato sono su scala globale: “Rischi del nucleare e corsa agli armamenti mettono a prova ulteriore la tenuta della pace nel mondo, già gravemente ferita da conflitti in corso e da occupazioni militari di territori altrui”, ha detto Mattarella alludendo all’annessione della Crimea da parte della Russia che in un’intervista al Washington Post il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha difeso, bollando come un complotto le proteste in Ucraina e definendo dannose le sanzioni Ue votate dallo stesso Conte. Tema sul quale è intervenuto, smentendo Salvini, ieri il ministro degli Esteri Moavero, il quale rispondendo al question time alla Camera ha sostenuto che “l’Italia non ha riconosciuto le autorità regionali designate nel marzo 2014” in Crimea, e che “il governo italiano ritiene che vadano sempre rispettate le regole del diritto internazionale, e in particolare i principi legati all’integrità territoriale”.

“Non sono episodi lontani, che non ci riguardano – ha aggiunto il Presidente della Repubblica -. Il mondo si è ristretto e si tratta di segnali allarmanti. Si avvertono incrinature dell’ordine internazionale. Questo ha, periodicamente, come è ovvio , bisogno vitale di essere aggiornato, adeguato, migliorato ma destrutturarlo, vanificandone i principi di convivenza fra Stati liberi e uguali, provocherebbe incertezza e instabilità”.

Poi sui dazi: “Vengono ogni tanto preannunziate guerre commerciali. Queste, nel corso del tempo, hanno spesso condotto ad altro genere di guerre. Affiorano, talvolta, concezioni e pulsioni proprie dell’Ottocento e della prima parte del Novecento; seduzioni che sembrano rimuovere le lezioni della storia.

Il Presidente ha fatto anche riferimento ai temi dell’immigrazione: “Grandi conquiste della storia e della civiltà dei rapporti internazionali, come la scomparsa della frontiera tra Francia e Germania, tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord rappresentano patrimonio dell’umanità. Emblematica, a questo riguardo, la trasformazione del Brennero da elemento di separazione ad anello di congiunzione e di vita comune, che improvvide iniziative, paradossalmente a un secolo dalla fine della prima guerra mondiale, rischiano di contraddire”. Ma per fortuna dall’Europa arrivano segnali incoraggianti: “Sessantacinque milioni di profughi nel mondo danno la misura di un fenomeno epocale. Tante volte l’Italia ha chiesto all’Ue responsabilità e leggiamo finalmente segnali positivi da parte di diversi Paesi dell’Unione. Passo dopo passo serve un piano di interventi dell’Unione per governare il fenomeno e non subirlo. L’Ue deve esprimere con vigore il suo ruolo su tutti i fronti aperti. Viviamo un periodo di instabilità: o gli europei ritrovano le ragioni del rilancio dell’Unione o è prevedibile il declino del Continente”, ha dichiarato il Capo dello Stato.

Indignato dal recente fatto di cronaca che ha coinvolto una bambina rom ferita da un colpo di fucile a piombini sparato da una finestra Mattarella ha fatto ricorso a Manzoni: “Mi ha colpito un fatto di cronaca. L’Italia non può somigliare a un far west dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione. L’Italia non diventerà, non può diventare preda di quel che con grande efficacia descrive Manzoni nei Promessi sposi a proposito degli untori della peste: ‘il buonsenso c’era ma stava nascosto per paura del senso comune’. La Repubblica vive dell’esercizio della responsabilità di ciascun cittadino”, ha detto il Presidente della Repubblica nel corso della cerimonia del Ventaglio al Quirinale.

Con uno sguardo rivolto all’Italia, a ricordare ciò che gli compete, Mattarella ha richiamato all’imparzialità dei ruoli pubblici: “A me compete ricordare, a ciascuno, il rispetto del principio” di “concorrere all’ordinato funzionamento degli organi istituzionali. Le finalità sono tracciate, con chiarezza, nel testo della Costituzione e verso di esse devono convergere le pubbliche amministrazioni, nell’imparzialità della loro funzione, diretta a servizio di tutti i cittadini”, ha detto il Presidente nei giorni in cui il dibattito è centrato sulle nomine.

Poi un appello alla libertà di stampa e alla necessità di sostegno concreto, con uno sguardo attento al web: “La libera stampa è uno dei elementi che contrassegnano l’Europa e costituisce un suo grande contributo alla civiltà del mondo”, ha aggiunto Mattarella. “Voi accompagnate, narrate, analizzate, criticate le vicende della vita politica e istituzionale e, in questo modo, contribuite alla sua qualità e al suo buon livello”. Rivolgendosi ai giornalisti della Stampa parlamentare ha sottolineato che “l’abbondanza informativa, offerta dal web, è preziosa ma occorre evitare che, con essa, si riduca il livello dell’approfondimento e la capacità di stimolare riflessioni. Insomma, evitare che ne derivi una forma di povertà critica o di rifiuto del confronto con le altrui opinioni. Questo è il compito di quella che chiamiamo libera stampa, che ricomprende, ovviamente, anche l’informazione radio, tv e digitale”, ha sottolineato il Capo dello Stato parlando dal Quirinale in occasione della tradizionale cerimonia del ventaglio.

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