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Dalla Trenta a Parolin. Così il Vaticano fa da argine alle spinte di Salvini

C’è un protagonista nuovo e autorevole che sta prendendo posizione a favore del Movimento 5 stelle e contro Matteo Salvini: il Vaticano. Nel giro di poche ore un’intervista del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ad Avvenire, quotidiano della Cei, e le dichiarazioni del segretario di Stato, Pietro Parolin, hanno tolto la maschera a dubbi e ipocrisie su una posizione unanime del governo in tema di immigrazione.

Il ministro Trenta nell’intervista ad Avvenire (che gli ha dedicato non casualmente l’apertura di prima pagina) ha espresso giudizi netti e forse inaspettati sostenendo che bisogna dire basta alla demonizzazione delle ong, che pure Luigi Di Maio aveva definito “taxi del mare”, e lasciando intendere che l’accoglienza dovrebbe essere erga omnes visto che “una famiglia che mette un figlio su un barcone sperando di regalargli la vita va solo aiutata”. Dunque va accolto non solo chi fugge dalla guerra, ma sembra di capire anche i cosiddetti “migranti economici” che ogni nazione dice di non poter accogliere e che in Italia anche il presidente della Repubblica ha sempre distinto dai rifugiati veri e propri. “La parola accoglienza è bella, la parola respingimenti è brutta”. Un’intervista molto “pacifista”, se è lecito usare questo termine, diversa da quelle rilasciate finora.

Quindi non è stato un caso se, nelle ore in cui il ministro dell’Interno chiedeva che i migranti che hanno minacciato l’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa poi recuperati da Nave Diciotti della Guardia costiera dovranno scendere in manette dalla nave, sono arrivate le parole di Parolin che certamente rispecchiano l’opinione di Papa Francesco: la chiusura dei porti “non è la soluzione, abbiamo già espresso le nostre preoccupazioni”, sottolineando che di questo si è parlato anche durante il pranzo con il presidente Sergio Mattarella e i neocardinali. Lo scontro nel governo sulla chiusura dei porti, minacciata da Salvini anche per navi italiane e militari, è netto: contro la chiusura si schierano Trenta e Di Maio, oltre a Danilo Toninelli che ne è il ministro responsabile.

A questo punto il Vaticano è uno sponsor di peso del Movimento 5 stelle, che da un lato recupera terreno nel dibattito politico relativo all’immigrazione che finora è stato monopolizzato da Salvini, e dall’altro recupera forza negli equilibri di governo: la spaccatura su un tema così rilevante è ormai sotto gli occhi di tutti. Resta da vedere quanto il peso della politica vaticana e dei media controllati riuscirà a cambiare il trend dell’opinione pubblica e quali strascichi avrà questa situazione nella quotidiana attività di governo.

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