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Ecco come +Europa si prepara a rilanciarsi (e a diventare un vero e proprio partito)

futuro, Tabacci

Nessuna retromarcia rispetto al progetto avviato nel novembre 2017, ma anzi un passo in avanti verso la nascita di un soggetto politico stabile con cui dare gambe e respiro all’esperienza elettorale delle scorse politiche. +Europa si prepara a scegliere i suoi nuovi vertici – un coordinatore e due vice – che il prossimo febbraio dovranno portare a congresso la lista capitanata alle ultime elezioni da Emma Bonino. Che continuerà a essere una figura di riferimento per iscritti e simpatizzanti, pur senza concorrere personalmente al ruolo di guida.

Un passaggio politico nient’affatto scontato considerato che +Europa si era presentata al voto del 4 marzo come una semplice lista di associazioni – Forza Europa, Radicali Italiani e Centro Democratico – ciascuna con i propri obiettivi e sensibilità. Il rischio che quell’esperienza venisse archiviata, dunque, era concreto. Ma così, invece, sembra proprio che non andrà. I dubbi dei Radicali – tentati ancora una volta da una corsa in solitaria – pare si siano dissolti, anche per via di un’opera di convincimento effettuata in tal senso dalla stessa Bonino, convinta della necessità di proseguire sulla strada del partito unico. E pure in virtù del quadro politico che è andato componendosi dopo le elezioni. Nel senso che le tendenze più chiaramente eurocritiche sono oggi ben rappresentate dalla maggioranza di governo, mentre il sentimento europeista – minoritario ma comunque presente nella società italiana – sta faticando non poco a trovare una casa riconoscibile. Lo sarebbero, in teoria, il Pd e Forza Italia, entrambi però all’affannosa ricerca di un possibile rilancio che finora però fatica a vedersi all’orizzonte. In questo senso l’ambizione di +Europa sarebbe quella di assorbire almeno una parte dei voti in libera uscita da dem, azzurri e, più in generale, dalle varie forze politiche dell’ormai quasi dissolta galassia popolare e liberale. Anche perché, osservano alcuni, negli ultimi sondaggi gli europeisti hanno continuato a reggere, a fronte dello svuotamento di moltissime delle formazioni presenti sulla scheda elettorale il 4 marzo. Ad esempio, l’ultimo di Swg di appena tre giorni fa accredita +Europa del 2,3% dei consensi – lo stesso risultato attribuito attualmente a Liberi e uguali – in linea con il 2,5% ottenuto alle ultime politiche (precisamente il 2,55% alla Camera e il 2,36 al Senato) che è valso, anche grazie all’ottima performance nella circoscrizione europea, l’elezione di quattro parlamentari: i deputati Alessandro Fusacchia, Riccardo Magi e Bruno Tabacci e la senatrice Bonino.

Di loro solo Tabacci è in corsa per il ruolo di coordinatore nazionale, ovviamente in quota Centro Democratico. Forza Europa, invece, ha proposto l’ex senatore e sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova, mentre i Radicali Massimiliano Iervolino. Difficile dire chi sarà scelto, ma alla luce della spinta fondamentale impressa da Forza Europa al progetto del partito è lecito ipotizzare che alla fine possa spuntarla proprio Della Vedova. La decisione sarà presa sabato dal consiglio di +Europa composto da 18 membri – 6 per ciascuna delle associazioni fondatrici – tra i quali compaiono – oltre a Iervolino, Tabacci e lo stesso Della Vedova – Rocco Berardo, Antonella Dragotto, Piercamillo Falasca, Andrea Mazziotti e Angelo Sanza.

L’obiettivo dichiarato sono le prossime elezioni europee in programma nella primavera 2019, alle quali +Europa si presenterà forte di alcuni rapporti già strutturati in ambito internazionale. Innanzitutto con l’Alde di Guy Verhofstadt ma anche con alcune personalità di peso di En Marche di Emmanuel Macron. In ambito nazionale, invece, la decisione di Carlo Calenda di aderire al Pd il giorno dopo la batosta del 4 marzo ha sorpreso non poco i dirigenti di +Europa a favore della quale nei mesi di campagna elettorale l’ex ministro dello Sviluppo economico si era pronunciato ripetutamente. Al momento le loro strade sembrano essersi separate, ma Calenda rimane una delle personalità a cui, dalle parti di +Europa, si guarda con maggiore interesse. Non si esclude, insomma, un possibile ritorno di fiamma.

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