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Incendio-killer in Grecia: lutto nazionale e stato di emergenza

Incendio-killer in Grecia: lutto nazionale e stato di emergenza per le fiamme che in 24 ore hanno fatto una strage. I morti sono oltre 60 (il sindaco di Rafina ne teme 100), compresi un bimbo di 6 mesi e una bimba di 2 anni, oltre a 556 feriti di cui 16 bambini gravissimi. È il bilancio provvisorio del maxi incendio che sta devastando la regione dell’Attica, in Grecia. Tsipras: “È minaccia asimmetrica”

Almeno 200 vigili del fuoco stanno scoprendo scenari apocalittici, con turisti carbonizzati sulle spiagge abbracciati come a Pompei, o ai bordi delle strade o addirittura in auto, mentre altri si sono tuffati in mare per sfuggire alle fiamme. Sui roghi l’ombra della speculazione edilizia. E l’Ambasciatore americano ad Atene, Geoffrey Pyatt, si reca in briefing al ministero della difesa ellenica.

FIAMME E MORTI

Non ci sono parole in grado di descrivere la tragedia degli incendi in Attica, con lo stato di emergenza proclamato dal governo. Kalamos, Mati, Kineta, Penteli, Rafina: le cinque perle residenziali esclusive, con spiagge e pinete, sono state rase al suolo. Il fumo sta raggiungendo anche il Partenone.

L’imponenza dei danni è stata metabolizzata soltanto a notte fonda, quando lo speaker del governo, Dimitris Tzanakopoulos, ha fatto il punto con la stampa alle 3 del mattino: “Con le prime luci del giorno cercheremo tutte le forze disponibili anche grazie alla richiesta del meccanismo europeo di protezione civile con mezzi e velivoli dalla Spagna e da Cipro”.

Negli stessi minuti la fregata Elli della marina militare ellenica recuperava in mare 4 corpi senza vita (3 donne e un bambino) che avevano cercato riparo dalle fiamme gettandosi in acqua, ma sono stati spazzati via dalle correnti.

La Farnesina è al lavoro per verifiche ed assistenza ai connazionali e ha diffuso un numero di emergenza in caso di necessità: +390636225. “Abbiamo visto scene raccapriccianti – ha detto l’ambasciatore italiano in Grecia Efisio Luigi Marras, a Rainews24 – con almeno 12 ore di inferno e orrore partite da ovest ma poi, a causa del vento, i danni maggiori e le vittime si sono registrate sulle coste est dell’Attica”.

ACQUA E FUOCO

A Rafina gli evacuati sono quasi 700: erano rimasti intrappolati nel litorale, con dinanzi le fiamme e alle spalle il mare. Non appena si è avuta cognizione del “rischio vicolo cieco” in cui i 700 si trovavano, sono state mobilitate tutte le imbarcazioni disponibili nell’ansa, tra pescatori, natanti privati e mezzi della guardia costiera e militari.

Moltissimi hanno trascorso la notte all’esterno del municipio di Rafina, dove sono stati allestiti presidi di accoglienza. Altri sono stati trasportati in hotel limitrofi, altri ancora hanno scelto di trascorrere la notte nei pressi delle proprie abitazioni con il timore degli sciacalli. Anche due team di subacquei stanno pattugliando il litorale in cerca dei dispersi.

In una villa privata a Mati due madri hanno riabbracciato i loro figli, mentre una donna ha trovato una tragica morte nell’interno del condominio mentre aspettava un aiuto. Molto forti le immagini provenienti dalla spiaggia di Mati, con centinaia di persone in piedi pronte a tuffarsi in acqua per salvarsi dalle fiamme.

Per il fumo troppo denso è stata chiusa l’autostrada Atene-Corinto e la nuova inaugurata pochi mesi fa che collega l’Attica al Peloponneso.

MINACCIA ASIMMETRICA

Si è trattato, almeno stando alle stime effettuate sino ad ora, di 47 focolai simultanei in cinque diversi fronti: è la ragione che ha spinto il governo a chiedere l’intervento degli Usa che in Grecia hanno mezzi e uomini dislocati in varie aree del Paese. Da stamane volano nei cieli dell’Attica alcuni droni Uav per le attività di monitoraggio e di coordinamento dei soccorsi.

Il premier Alexis Tsipras è rientrato nella notte dalla Bosnia Erzegovina dove si trovava in visita e ha parlato di “una minaccia asimmetrica” che si starebbe abbattendo sul Paese. Alla domanda se ha visto un tentativo di destabilizzazione, non l’ha escluso: ” Ora è importante controllare gli incendi. Quando verrà il momento, faremo le valutazioni che dobbiamo”.

Al momento sono state salvate 72 persone dalla Marina con l’assistenza di elicotteri e paracadutisti. Molti sopravvissuti sono stati recuperati fino a 4 miglia di distanza dalla costa. Presente anche un mezzo anfibio con 65 membri dello staff e 19 gommoni.

twitter@FDepalo

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