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Ecco la lettera di Di Maio all’Avvocatura dello Stato per revocare la gara Ilva

Di Luigi Di Maio

A due giorni dal vertice tra governo, Arcelor Mittal e sindacati, dal ministero dello Sviluppo Economico è partita la richiesta di parere sulla gara Ilva. Luigi Di Maio l’aveva promesso: mentre si cerca la quadra sugli esuberi a Taranto, occorre verificare se ci siano o meno gli estremi per annullara il bando che ha portato l’acciaieria a un passo dal gruppo franco-indiano. In caso di parere favorevole, potrebbe saltare l’intero banco.

Ecco il testo anticipato da Formiche.net:

Oggetto: Richiesta di parere in merito a possibili anomalie relative alla procedura di gara per il trasferimento a terzi dei complessi industriali facenti capo alle società del gruppo Uva in amministrazione straordinaria.

Anche a seguito della lettera inviatami da parte del Presidente della Regione Puglia, Dott. Michele Emiliano, in data 10 luglio 2018, con nota indirizzata ai componenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (nel seguito, “ANAC”) in data 11 luglio 2018, ho segnalato talune possibili anomalie relative aH’espletamento della procedura di gara per il trasferimento a terzi dei complessi industriali facenti capo alle società del gruppo Uva in amministrazione straordinaria, richiedendo a detta Autorità di esprimersi in merito.

Con lettera dello scorso 19 luglio 2018 – pubblicata sul sito internet del Ministero — l’ANAC, pur facendo presente che “/a procedura oggetto della richiesta di parere è disciplinata dalla normativa in materia di amministrazione straordinaria delle imprese in stato di insolvenza, restando conseguentemente esclusa dal campo di applicazione del d.lgs. 50/2016″ ha reso, “in uno spirito di leale collaborazione istituzionale”, le proprie determinazioni, facendo presente come, con riferimento a ciascuno dei tre profili portati alla sua attenzione, siano emerse, e siano effettivamente ravvisabili, diverse criticità afferenti al processo decisionale estrinsecatosi nel corso della procedura di gara.

Ci si riferisce, in particolare, agli aspetti di seguito indicati.

(i) La decisione, pur a fronte di un consistente ampliamento del margine temporale per l’attuazione degli interventi previsti nel Piano ambientale, di non riaprire la procedura di gara nell’interesse di tutti gli altri soggetti invitati a manifestare il proprio interesse per l’eventuale affitto e successiva acquisizione delle società in amministrazione straordinaria in oggetto, conseguentemente precludendo, per un verso, la partecipazione di un maggior numero di partecipanti e, per altro verso, la possibile presentazione di offerte, qualitativamente, migliori.
A questo riguardo, l’ANAC ha osservato che “il ben più ampio arco temporale di realizzazione del Piano [ambientale] ha senza dubbio modificato in modo rilevante il quadro economico e fattuale tenuto in considerazione dalle imprese che hanno partecipato alla prima fase della procedura per decidere della prosecuzione della gara.
Il periodo più luneo di addirittura sei anni avrebbe potuto spingere più imprese a partecipare alla competizione, aumentando il livello di concorrenza e la stessa qualità delle offerte” (enfasi aggiunta), evidenziando quindi come “pur nella specificità della procedura di che trattasi, ispirata alla libertà delle forme tipiche della trattativa privata, tali considerazioni avrebbero potuto indurre a valutare motivatamente […] / ‘opportunità di una riapertura dei termini per consentire alle imprese eventualmente interessate di compiere nuove scelte industriali che avrebbero reso possibile e appetibile la partecipazione alla procedura” (enfasi aggiunta).

(LEGGI QUI LA LETTERA COMPLETA)

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