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Chi è (e cosa farà) Imran Khan, il nuovo premier del Pakistan

Imran Khan torna a vincere. Non sull’erba a forma ovale dove si gioca il cricket – sport re del Pakistan – ma sul campo politico. Il Parlamento ha nominato primo ministro l’ex giocatore di cricket, leader del Movimento per la giustizia del Pakistan (PTI), il partito più votato nelle elezioni del 25 luglio.

Nato a Lahore nel 1952, Khan ha ottenuto il voto di 176 deputati su 342 alla Camera bassa. Il suo principale rivale politico, Shehbaz Sharif, leader della Lega Musulmana del Pakistan, è stato votato da 96 parlamentari. L’insediamento sarà domani con il presidente Mamnoon Hussain.

Il nuovo premier è un volto molto conosciuto in Pakistan, ma non per la sua attività politica. È stato capitano della squadra nazionale che ha vinto la Coppa del Mondo del Cricket nel 1992. E in questa nuova fase della sua vita ha anche saputo fare squadra. Alle elezioni ha organizzato la coalizione con molte formazioni politiche minori.

Questa è la seconda volta nella storia che un governo riesce a finire il mandato. Nei quasi 71 anni della storia del Pakistan, i militari hanno governato la metà del tempo. Il programma dell’ex star, outsider della politica, non è originale. Sembra uno spot elettorale universale: ha promesso di rifondare un nuovo Pakistan, fare la guerra alla corruzione e migliorare la qualità di vita della popolazione più povera.

L’annuncio della nomina di Khan è avvenuto a denunce e proteste per una presunta frode elettorale. I risultati del processo elettorale sono arrivati con due giorni di ritardo e molti rappresentati sono stati espulsi dai collegi elettorali durante il conteggio dei voti. Tuttavia, i partiti dell’opposizione non sono riusciti a trovare un accordo per votare insieme per Sharif come primo ministro.

In Pakistan, il cricket ha svolto un importante ruolo politico e diplomatico nella storia. Nel 2011, il primo ministro pakistano Yousuf Raza Gilani accettò l’invito dell’omologo indiano Manmohan Singh di andare ad assistere alla semifinale della Coppa del mondo di cricket. Un segnale di distensione tra i due Paesi che si disputano la regione del Kashmir.

Anche nel 1987 il presidente Zia ul-Haq andò in India su invito del presidente Rajiv Gandhi per vedere insieme una partita di cricket a Jaipur. Dopo l’evento sportivo, i rapporti politici sono cambiati.

Lo spirito conciliatore e di squadra è nel preambolo delle Leggi del cricket: “Il cricket deve molto della sua unicità al fatto che dovrebbe essere giocato non soltanto secondo le proprie regole ma anche secondo lo Spirito di Gioco […] La responsabilità principale di assicurarsi che il gioco sia condotto secondo lo spirito del fair play è dei capitani. Essere uniti ti consente di migliorare”.

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