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L’oscar delle giovani bacchette al Festival di Salisburgo

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A Salisburgo l’oscar delle giovani bacchette è senza dubbio il “Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award” finanziato dalla Nestlé ed organizzato dal Festival Estivo di Salisburgo. Vi possono partecipare direttori d’orchestra che non hanno più di trentacinque anni ed un pregevole curriculum tanto in Patria quanto all’estero. Il premio viene conferito da una giuria internazionale, quest’anno presieduta da un grande direttore d’orchestra americano Dennis Russell Davies. Dopo una prima selezione sulla base dei curricula (quest’anno hanno chiesto di essere presi in considerazione novanta giovani direttori d’orchestra), la giuria individua tre finalisti, chiamati ad esibirsi tre giorni di seguito (3-4-5 agosto) alle 3 del pomeriggio nella splendida ‘sala grande’ del Mozarteum, un gioiello di stucchi bianchi ed oro nel parco del giardino del Castello Mirabell. I tre concorrenti hanno a disposizione l’orchestra del Mozarteum, la Camerata Salzburg – un complesso di alto livello.

Il premio consiste in un assegno di 15.000 euro ma – quel che è più importante- nella direzione di un concerto, il Festival dell’anno seguente, nell’enorme Felsenreitschule, la sala scavata nella roccia , un tempo cavallerizza del principe Arcivescovo di Salisburgo e della sua Corte ed ora spazio teatrale per opere, concerti e prosa. Soprattutto è una via, o meglio, un’autostrada per la fama internazionale , come dimostrano le carriere dei vincitori da quando il Premio è stato istituito nove anni fa: – Kerem Hasan (2017), Aziz Shokhakimov (2016), Lorenzo Viotti (2015), Maxime Pascal (2014), Ben Gernon (2013), Mirga Gražinytė-Tyla (2012), Ainārs Rubikis (2011) e David Afkham (2010). Molti di loro si sono ascoltati negli ultimi anni anche nei maggiori teatri d’opera e nelle più note sale di concerto italiane.

I tre finalisti scelgono i brani da presentare al pubblico(i tre concerti sono inclusi a pieno titolo nel programma del Festival di Salisburgo) ma devono seguire una scaletta preordinata al fine sia di facilitare i raffronti che di giudicare la loro versatilità:a) un brano del ‘Novecento storico’;b) un’aria o duetto da opera lirica; c) un lavoro contemporaneo (di autore vivente);d) una sinfonia del grande repertorio classico.

Durante il mio soggiorno a Salisburgo, ho ascoltato i concerti dei tre finalisti: l’ungherese Gábor Káli (con il soprano Olga Rudyk per il secondo brano; il russo Sergey Akimov, con il soprano Aiyona Rostovkaya per la sezione lirica ; e la tedesca Erina Yasmina con il mezzosoprano Katie Coventry. Tutti e tre molto bravi. La giuria ha deciso di conferire il premio al trentacinquenne Gábor Káli, che ha già importanti successi alle spalle come direttore musicale della filarmonica di Norimberga e come braccio destro di Ivan Fischer sia alla Koncerthaus di Berlino sia alla Budapest Festival Orchestra.

Nel concerto al Mozarteum , Káli ha iniziato con il Divertimento per Orchestra d’Archi di Béla Bartók, facendo sentire al pubblico il sangue ungherese nelle sue vene. Ha proseguito con una delicata aria di Mozart Vado, ma dove O Die. Quindi, un brano minimalista di Philip Glass: Façade aus Glassworks.E per concludere la sinfonia di Haydn in sol maggiore op.1-88, una partitura molto complessa.Ha incantato il pubblico e la giuria.

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