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Il “matrimonio forzato” tra Merkel-Putin. In nome di Trump

Non sono amici intimi, ma si riconoscono pragmatici. Angela Merkel e Vladimir Putin si sono incontrati alle sei del pomeriggio. “Un matrimonio di convenienza forzato”, titola il sito Bloomberg. L’incontro bilaterale in programma ha avuto come filo conduttore l’ideazione di una strategia geopolitica nei confronti del presidente americano Donald Trump. I colloqui di oggi seguono l’attacco del presidente Trump a Berlino come stato “controllato” da Mosca. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, aveva anticipato i temi della “conversazione dettagliata” tra Trump e Merkel: Siria, Ucraina e il gasdotto Nord Stream 2.

Sullo sfondo però resta la necessità di creare un’alleanza per difendere gli obiettivi economici di Russia e Germania sul fronte dei dazi. Trump e Putin non cercheranno di stringere un’amicizia (inesistente), ma di avviare una nuova fase di cooperazione. Merkel ha sempre sostenuto che è importare mantenere “il dialogo aperto” con il governo russo, anche durante le tensioni sulla Crimea. Il meeting con Putin rafforza la leadership del cancelliere tedesco in Europa, nonostante la crisi politica interna in Germania.

Lo scenario, così come i preparativi per la sicurezza dell’incontro, si differenziano sostanzialmente da un altro vertice storico, quello di Trump con Putin nella città neutrale di Helsinki.

Putin è stato ricevuto dalla Merkel nel palazzo di Meseberg, residenza governativa per grandi eventi. Un’altra differenza è che tra i due leader non ci sono stati traduttori perché Merkel parla perfettamente il russo perché cresciuta nella Germania orientale e Putin il tedesco dopo anni a Dresde come agente della KGB.

Tra le azioni di Trump che non convengono a tedeschi e russi ci sono i nuovi dazi imposti all’alluminio e l’acciaio europeo e russo, il fatto che ha abbandonato l’accordo nucleare con Teheran e sta colpendo la Turchia di Erdogan. E la sua posizione contro il gasdotto Nord Stream 2.

Alcuni analisti internazionali prevedono che Putin chiederà alla Merkel che si opponga a livello europeo alle nuove sanzioni (legate all’attentato Sergei Skripal) contro Mosca promosse dagli Usa. Il governo russo ha dovuto fronteggiare la svalutazione del rublo e la crisi finanziaria nella Borsa.

Restano i nodi sull’invasione russa in Crimea, l’appoggio politico, militare e finanziario ai ribelli all’est dell’Ucraina e i legami con il regime siriano di Bashar al-Assad.

Il riavvicinamento tra Putin e Merkel, dunque, non è l’inizio di una spontanea alleanza, ma la nascita di una necessaria collaborazione nel nuovo ordine geopolitico internazionale.

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