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Space Force e ritorno sulla Luna. Come cambia il dominio spaziale

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Nel cult movie del 1962 il Sorpasso di Dino Risi, all’inizio del film ha luogo uno scambio di battute esilarante tra Vittorio Gassman (Bruno) e Jean-Louis Trintignant (Roberto), afferente il dominio spaziale. Questo il celebre scambio:

Bruno: “Quando mi hai fatto salire a casa tua che stavi studiando?”

Roberto: “Nullità e attuabilità degli atti processuali”

Bruno: “A che serve? Scusa, sarà roba di cent’anni fa!”

Roberto: “Anche di mille!”

Bruno: “Eh, meglio ancora… io capirei, non so, studiare… diritto spaziale!”

Roberto: “Diritto spaziale…?”

Bruno: “Certo. Due astronavi si scontrano: Chi è che paga? No? Oppure: I terreni sulla Luna si possono lottizzare?”

Già oltre 50 anni fa Gassman (attraverso gli sceneggiatori di questa nota commedia italiana) preconizzava intuitivamente l’importanza che il dominio spaziale avrebbe avuto nel futuro, incitando il giovane studente Bruno, studente di Giurisprudenza incrociato casualmente in un ferragosto estivo, a guardare allo Spazio in modo diverso.
Certo, oggi non siamo giunti ancora alla lottizzazione dei terreni sulla Luna, ma come ricordava l’astronauta e Generale dell’Aeronautica Roberto Vittori appena qualche mese fa, la Luna potrebbe essere – per motivi di logica e di prossimità – una prossima frontiera operativa. Osservando il fatto che essa dista 380 mila chilometri dalla superficie terrestre, mentre per il più distante pianeta rosso (Marte) si parla di milioni di chilometri. A titolo di riferimento comparativo, la Stazione spaziale internazionale (avente una massa di circa 420 tonnellate), è posta oggi a 400 chilometri dalla superficie terrestre.

In un simile contesto generale, potrebbe allora non stupire più di tanto la recente notizia di una dedicata e specifica progettualità di Space Force Usa. Osservava in proposito l’Ansa come – in tale evenienza – sarebbe la prima volta che negli Usa nasce una nuova forza armata dal 1947 (che giusto l’anno scorso, nel 2017, ha festeggiato i 70 anni dell’USAF), andandosi ad aggiungere ad Army, Navy, Air Force, Marine e Coast Guard. Nei correnti processi evolutivi sullo spazio, i modelli organizzativi espressi a livello militare per tale dimensione possono variare da Nazione a Nazione. La Federazione Russia ha per esempio adottato (almeno per il momento) un modello misto di tipo “inclusivo”, rappresentato dalle cosiddette Aerospace Forces costituitesi nel 2015. Di fatto, dall’agosto di quell’anno, la componente “astronautica” è stata assorbita, assieme all’Aeronautica, nelle Forze Aerospaziali.

Più in generale, è appena il caso di osservare che le opportunità “spaziali” – in senso lato e duale – appaiano diversificate e molteplici, sotto diversi punti di vista. Si pensi all’osservazione spaziale (ottica e radar), alla navigazione e alle comunicazioni, agli studi sulla fisiologia umana, ma anche alla delicata funzione di Space Surveillance Tracking (Sst) in relazione al debris spaziale. Destinato ad essere una tematica di magnitudine crescente nel tempo, come segnalato dall’ingegnere e tenente colonnello dell’Aeronautica militare Walter Villadei al tempo della caduta incontrollata della stazione spaziale cinese Tiangong-1 nell’aprile scorso.

Nel contesto delle diverse realtà attive in questo dominio di azione oggi così complesso e multi-disciplinare, che vede una pluralità di attori interagire a diverso livello, l’Aeronautica militare italiana – storicamente – è stata all’avanguardia nel settore dello studio e dell’esplorazione spaziale, sin dai tempi del progetto S. Marco varato nel 1964. Il progetto era un programma di collaborazione bilaterale che vide già impegnati Italia e Stati Uniti nella ricerca scientifica e nella sperimentazione nello spazio. È obbligo, a riguardo, menzionare un ingegnere italiano da considerare come padre dell’astronautica italiana: il generale del Genio aeronautico Luigi Broglio (1911-2001), tra l’altro autore di innovativi metodi di calcolo strutturale. Alla sua figura e statura di studioso è dedicato il centro spaziale di Malindi in Kenya nonché l asteroide 18542 Broglio. Oggi lo spazio richiede invero sempre più competenze giuridiche, economiche e tecnico-scientifiche diversificate e specializzate, muovendo tra piani, temi e concetti in continuo divenire. Richiedendo pensiero strategico e complesso. Ben oltre le provocative domande di Gassman nel film Il Sorpasso.

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