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Grieco e Starace lanciano l’Enel nella banda larga. Le foto

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Patrizia Grieco e Francesco Starace
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Patrizia Grieco
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Patrizia Grieco e Francesco Starace
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Patrizia Grieco
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Francesco Starace
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Patrizia Grieco
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Francesco Starace e Patrizia Grieco
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Francesco Starace e Patrizia Grieco
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Patrizia Grieco e Franco Bassanini
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Francesco Starace
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Patrizia Grieco
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Francesco Starace
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Francesco Starace

Rialzo degli utili, via libera alla fusione con la controllata Enel Green Power e costituzione di una newco per investire nella banda larga, la rete di telecomunicazione di nuova generazione. Sono queste le novità emerse dall’ultimo consiglio di amministrazione di Enel secondo quanto riferito dalla società guidata da Francesco Starace e presieduta da Patrizia Grieco.

LA SOCIETÀ PER LA BANDA LARGA

“Nella riunione di ieri il consiglio di amministrazione – si legge nel comunicato sui conti trimestrali – ha condiviso l’opportunità di utilizzare la rete elettrica gestita in Italia dalla controllata Enel Distribuzione per la realizzazione di una infrastruttura in fibra ottica accessibile a tutti gli operatori di tlc ed ha deliberato la costituzione di un’apposita società per azioni, al fine di poter avviare le attività finalizzate ad operare in tale settore”.

LE RISORSE

“Il progetto di far passare la fibra ottica attraverso i nuovi contatori elettrici comporta una spesa di 3 miliardi di euro – si legge su MF/Milano Finanza – . Il governo ha stanziato già 12 miliardi a questo proposito, 2,2 vengono dal Cipe e sono destinati solo alle zone C e D in Italia, destinate al fallimento di mercato, dove la densità abitativa è scarsa. Qui partirà la newco Enel e poi si allargherà ai centri profittevoli senza aiuti pubblici”.

I CONTI

Durante il Cda Enel ha approvato ieri i risultati dei primi nove mesi che si sono chiusi con un risultato netto ordinario di gruppo di 2,641 miliardi, in crescita del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, confermando i target sull’intero 2015. Nei primi nove mesi l’Ebitda della società ha superato i 12,16 miliardi con una progressione del 4,9%. Il risultato operativo accusa una contrazione dell’11,7% a 6,3 miliardi a causa delle perdite di valore per 1,6 miliardi sugli asset di generazione russi e rinnovabili rumeni e sugli impianti slovacchi al fine di riallinearne il valore contabile al presumibile valore di realizzo. Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto a fine settembre ammonta a 39,35 miliardi, in crescita del 5,3% su fine 2014. Gli effetti positivi della gestione sono stati più che compensati dall’effetto dei tassi di cambio, dal fabbisogno connesso agli investimenti e al pagamento dei dividendi.

Ecco tutte le intese di Starace e Grieco in alcune foto selezionate da Formiche.net 

(Fonte: Umberto Pizzi e ImagoEconomica)

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