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Chi c’era all’assemblea che ha eletto Carlo Bonomi presidente di Assolombarda. Le foto

Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
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Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
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Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
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Giuseppe Vegas
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Giuseppe Vegas
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Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
Vincenzo Boccia e Roberto Maroni
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Vincenzo Boccia e Roberto Maroni
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Vincenzo Boccia e Roberto Maroni
Marco Tronchetti Provera
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Marco Tronchetti Provera
Ernesto Mauri e Carlo Bonomi
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Ernesto Mauri e Carlo Bonomi
Ernesto Mauri
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Ernesto Mauri
Carlo Bonomi
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Carlo Bonomi
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Carlo Calenda e Carlo Bonomi
Carlo Calenda, Vincenzo Boccia e Carlo Bonomi
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Carlo Calenda, Vincenzo Boccia e Carlo Bonomi
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Carlo Bonomi e Carlo Calenda
Carlo Calenda e Vincenzo Boccia
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Carlo Calenda e Vincenzo Boccia
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Carlo Calenda e Vincenzo Boccia
Roberto Maroni e Giuseppe Sala
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Roberto Maroni e Giuseppe Sala
Giuseppe Sala
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Giuseppe Sala
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Roberto Maroni
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Carlo Bonomi
Carlo Bonomi e Gianfelice Rocca
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Gianfelice Rocca
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Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
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Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
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Gianfelice Rocca e Carlo Bonomi
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Vincenzo Boccia e Roberto Maroni
Marco Tronchetti Provera
Ernesto Mauri e Carlo Bonomi
Ernesto Mauri
Carlo Bonomi
Carlo Calenda, Vincenzo Boccia e Carlo Bonomi
Carlo Calenda e Vincenzo Boccia
Roberto Maroni e Giuseppe Sala
Giuseppe Sala
Giuseppe Sala
Carlo Bonomi e Gianfelice Rocca

Carlo Bonomi è stato eletto lunedì presidente di Assolombarda per il quadriennio 2017-2021 al posto dell’uscente Gianfelice Rocca, di cui era il vice con delega su credito, finanza, fisco, organizzazione e sviluppo. Andrea Dell’Orto, ex sfidante di Bonomi, sarà vicepresidente di diritto. Alessandro Spada vicario.

Serve “un nuovo metodo operativo” per Confindustria, ha detto il neo presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, nella sua relazione all’assemblea generale dell’associazione tenutasi al Teatro alla Scala. “Assolombarda si confronterà con tutte le territoriali del Nord in materie come le politiche attive del lavoro, il fisco, le partnership d’impresa – ha proseguito Bonomi – Confindustria deve restare unita ma il Nord non è Roma come Roma non è il Sud. Solo affrontando la nuova questione settentrionale e meridionale in termini distinti, le imprese potranno esercitare la loro funzione naturale di traino nazionale”.

Il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, nel corso del suo intervento all’assemblea generale di Assolombarda rispondendo al neo presidente, Carlo Bonomi, che aveva chiesto di rilanciare la riforma Irpef ha detto: Tagliare l’Irpef “ha più senso se la puoi tagliare di un livello tale che veramente fai partire l’economia, i consumi, forse conviene insistere nel tagliare l’Irap o continuare a lavorare sui costi dell’energia, cioè dare competitività alle imprese che poi possono andare fuori ed esportare”.

L’Italia, ha concluso Calenda, “avrà davanti mesi complicati ma si possono portare a casa riforme importanti: la Sen, la legge sulla concorrenza, la legge sul diritto fallimentare e fare una finanziaria seria, che non sarà lacrime e sangue, ma una finanziaria seria, dove saranno indirizzare le poche risorse che ci sono verso la continuazione del percorso Industria 4.0. Certo – ha concluso il ministro – non tutti gli incentivi saranno confermati ma saranno in quella direzione”.

Per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, “questo è il momento in cui ciascuno si prende le proprie responsabilità” è “anche la politica deve farlo” puntando sulla stabilità di governo. “Ritenere una battaglia persa la stabilità di governo è un male, avere 74 governi in 70 anni è inaccettabile, dobbiamo essere convinti che è qualcosa di cui abbiamo assolutamente bisogno” ha sottolineato il sindaco del capoluogo lombardo, secondo il quale anche “le amministrative di ieri dicono che la gente guarda alla qualità, anche a liste civiche”. Per questo la politica, a suo parere, deve dare agli elettori “la sensazione che hanno davanti un volto che per cinque anni non farà un passo indietro ogni giorno del suo mandato”.

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha confermato che entro la fine del suo mandato, cioè l’inizio del 2018, verrà centrato l’obiettivo di una spesa degli investimenti della sua amministrazione in ricerca e innovazione pari al 3% del Pil regionale. Lo ha detto durante il suo intervento all’assemblea di Assolombarda. “Questa nostra epoca – ha osservato – è caratterizzata da una corsa sempre più accelerata verso il futuro. E il futuro per le imprese e per le istituzioni che vogliono essere al passo con i tempi si chiama innovazione e Ricerca”.

(Foto Sergio Oliverio ImagoEconomica)

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