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Matteo Renzi, davanti a un piatto di spaghetti, sottoscrive il “Manifesto” di Coldiretti. Le foto

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Matteo Renzi e Roberto Moncalvo
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Vincenzo Gesmundo e Matteo Renzi
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Vincenzo Gesmundo e Matteo Renzi
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Matteo Renzi
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Paolo De Castro Coldiretti
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David Granieri Coldiretti Lazio
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Ettore Prandini Coldiretti Lombardia
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Vincenzo Gesmundo Coldiretti
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Mauro Tonelli Coldiretti Emilia Romagna
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Gennarino Masiello Coldiretti Campania

Davanti a un grosso piatto di spaghetti al pomodoro Matteo Renzi questa mattina ha suggellato il “Patto della pasta alla Finocchiona” con la Coldiretti, l’associazione degli agricoltori. Così è stata simpaticamente definita la sua sottoscrizione al Manifesto politico di Coldiretti stessa. È infatti entrato in vigore il decreto, firmato dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, riguardo l’obbligo in etichetta di indicazione di origine del pomodoro e dei suoi derivati.

Il segretario del Pd durante il suo intervento ha mantenuto i toni leggeri, specificando che non abbasserà le tasse. Però, ha aggiunto, che se il Pd governerà ancora il Paese dopo le elezioni, il suo primo interesse andrà alle famiglie.

“Se toccherà a noi governare il Paese, la prima cosa che faremo è un gigantesco investimento sulle famiglie”. Renzi ha spiegato che si possono “spendere mezzo punto di Pil, nove miliardi”. Che “non sono pochi, ma non sono i 100 della flat tax o del reddito di cittadinanza. Dove li mettiamo? Innanzitutto sui figli. Se noi abbiamo mezzo milione di bambini questo Paese è destinato a bloccarsi, non può essere che al primo figlio uno va sotto la soglia di povertà, che una madre debba ancora scegliere nel 2018 tra la carriera e la maternità”.

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)

 

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