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Matteo Salvini, il sovranista conteso da Di Maio e Berlusconi (e in buoni rapporti con Renzi). Le foto

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Scegliamo insieme il  premier, dice in questa domenica Luigi Di Maio a Matteo Salvini riaprendo il forno con la Lega. Ma Salvini è atteso questa sera a cena da Silvio Berlusconi assieme a Giorgia Meloni per fare il punto su quanto emerso nelle ultime ore e cercare, se possibile, una posizione comune. Cosa risponderà il leader leghista? Ecco intanto la proposta di Di Maio:
“In questi due mesi il Movimento 5 Stelle ha fatto il possibile per dare al Paese un governo del cambiamento che finalmente lavori per i cittadini. Un’impuntatura sulla mia persona non c’e’ mai stata, perche’ l’unica cosa che mi sta a cuore è migliorare davvero la vita delle persone: è questa la soddisfazione più grande che posso avere. Per questo dico a Matteo Salvini: scegliamo insieme un Presidente del Consiglio terzo, purché sia una personalità in grado di connettersi con le esigenze del Paese, una persona di testa e cuore in grado di realizzare ciò che i cittadini ci hanno chiesto: reddito di cittadinanza, via la Legge Fornero, una seria legge anticorruzione”. È questo in sintesi il discorso di Luigi Di Maio, capo politico e candidato presidente del Consiglio M5S a In Mezz’ora in piùsu Rai3. “Noi stiamo provando in tutti i modi a dare una soluzione politica al lavoro del Presidente Mattarella, anche per impedire che arrivi un algido tecnico che guarda ai numeri più che alle reali esigenze della gente- prosegue Di Maio- Se saremo in grado di fare un governo politico di questo tipo – noi e la Lega – bene, altrimenti per noi si dovrà tornare al voto. Di certo l’alternativa di un governo tecnico non riceverà il nostro appoggio”.
Ma che si dice nel centrodestra? La presidente di Fratelli d’Italia vorrebbe chiedere a Mattarella un “mandato pieno per il centrodestra” per verificare in Parlamento se sia possibile trovare una maggioranza su un elenco di punti programmatici. Se poi non dovesse riuscire l’impresa “sarà un governo figlio del voto del 4 marzo – non uno delegittimato come quello Gentiloni o uno tecnico che non rappresenta nessuno – a portare l’Italia alle elezioni anticipate”. Sull’eventualità di siglare un accordo con i Cinque Stelle, Meloni si mostra scettica: “Se vogliono sostenerci, noi lo accetteremo”.
Roberto Maroni prende un po’ le distanze nei confronti di un Di Maio che “si è dimostrato più uno scugnizzo che un leader di partito”. Per Maroni, “Salvini dovrebbe permettere la nascita di un esecutivo per approvare la nuova legge elettorale e lavorare per il partito unitario del centrodestra di cui lui sarebbe naturalmente il leader. Sarebbe l’atto di nascita della Terza Repubblica”.
Berlusconi considera il M5S “un pericolo per la democrazia”, non lo entusiasma l’idea di un ritorno alle urne, ma tra un governo di tregua e un governo politico che non contempli un ruolo per Forza Italia, il Cavaliere guarda con più favore al primo.
E i dem? Insieme al segretario reggente Maurizio Martina, si preparano a sostenere in tutti i modi gli sforzi del Capo dello Stato per favorire la nascita di un governo istituzionale, ma solo a patto che ci siano dentro tutti. Mentre è da escludere ogni sostegno “a governi politici con Berlusconi, Salvini o Meloni, ma ormai anche con il M5s. “Siamo invece disponibili a fare la nostra parte per una soluzione istituzionale, chiedendo a tutti di fare la loro”, aggiunge Martina.
(Foto ImagoEconomica. Riproduzione riservata)
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