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Tasi, campa cavallo che l'imposta cresce...

Le scadenze fiscali di giugno si sono fatte parecchio affollate, visto che al consueto versamento dell’Irpef si sono aggiunte le imposte municipali: ora c’è la Iuc, che si compone di Imu, Tasi e Tarsi. Il sistema tributario italiano è sempre più caratterizzato dalla decentralizzazione, obiettivo di lunga lena dei leghisti: “Il federalismo è fiscale, o non è”. LE DIFFICOLTA' Alla…

Perché dietro la crisi ucraina c'è la supremazia del dollaro

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori e dell’autore, pubblichiamo l’analisi dell’editorialista Guido Salerno Aletta uscita sul settimanale Milano Finanza diretto da Pierluigi Magnaschi. Le tensioni a Kiev, con le rivolte di piazza Maidan, sono state un pretesto, strumentali a suscitare a Mosca un riflesso pavloviano: la sola idea che l’Ucraina potesse aderire alla Unione europea, ed in prospettiva anche alla…

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Perché l'eroismo di Draghi non è sufficiente per risollevare l'Europa

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class Editori e dell'autore, pubblichiamo l'analisi dell'editorialista Guido Salerno Aletta uscita sul settimanale Milano Finanza diretto da Pierluigi Magnaschi I gesti di eroismo rimangono nella cronaca, mentre la storia è fatta di vittorie e di sconfitte. All’intera Unione europea, anche per quanto riguarda la politica monetaria, serve una nuova intelligenza strategica che metta al bando le…

Ecco il vero stress delle parole di Geithner

“Stress Test” è il titolo del libro appena pubblicato da Tim Geithner, Segretario al Tesoro americano nei momenti più burrascosi della crisi finanziaria. In Italia sta suscitando un vespaio di polemiche per via della ricostruzione delle vicende del G20 di Cannes, nel novembre 2011, quando non meglio precisati funzionari europei avrebbero chiesto al governo americano di non fornire il proprio…

Eni ed Enel, perché il piano Padoan non convince

Se è vero, come sembra, che a via XX Settembre stanno seriamente pensando a cedere il 10% di Eni e di Enel per fare cassa e ridurre il debito pubblico, si tratterebbe di una toppa peggiore del buco: un rimedio inutile rispetto alla dimensione del problema, perché i proventi sarebbero davvero ben poca cosa, ma soprattutto dannoso perché così facendo…

Le coperture per il bonus Irpef sono una farsa

Sono stati in tanti a farsi delle illusioni: finalmente, ci era stato detto, con il governo Renzi la spending rewiew sarà un vero e proprio metodo di governo, rimpiazzerà definitivamente i tanto vituperati tagli orizzontali di tremontiana memoria, quelli che con cui si riducevano percentualmente, in modo assulutamente indiscriminato e automatico, tutti gli stanziamenti di talune categorie dei bilanci pubblici.…

Ecco come Vegas e la Consob possono davvero essere incisivi

Un quadro pieno di grigi, quello dipinto ieri mattina a Milano dal Presidente Giuseppe Vegas, per il quarantennale della istituzione della Consob. Per quanto riguarda il mercato finanziario, l’elenco dei problemi è stato lungo e meticoloso, così come sono state articolate ed analitiche le proposte di soluzione. Molto cauto sulla ripresa. I segnali positivi sono insufficienti, anche se è vero…

Così la Cina ha comprato il debito pubblico americano

A decorrere dal 2001, anno dell’ingresso nel Wto, il saldo della bilancia dei pagamenti della Cina si impenna vistosamente. Nel periodo 1990-2000, il saldo attivo cumulato della bilancia dei pagamenti correnti è stato dell’8,3% del pil; nel periodo 2001-2008 del 43,8%, mentre negli anni che vanno dal 2009 alla fine del 2013 si è attestato appena al 15,6% del pil.…

Che cosa si cela dietro i recenti viaggi di Obama in Europa e Asia

Ansia da rimozione: le recenti visite all’estero del presidente americano Barak Obama, prima in Europa in occasione del deflagrare della crisi ucraina e ora in Asia per collazionare le mai sopite paure verso l’espansionismo cinese, hanno innanzitutto lo scopo di far dimenticare l’America costernata di fronte al mondo per aver provocato nel 2008 la più grave crisi finanziaria globale da…

Così la caduta del Muro di Berlino ha cancellato la classe operaia

La fine del comunismo ha avuto un riflesso immediato sulla caduta dei salari complessivi, per l’intera economia (e non solo per la sola industria): in vent’anni, dal 1992 al 2011, in Germania la loro quota è calata vistosamente, passando dal 56,5% al 51,2%. In Francia, è invece cresciuta, passando dal 52,1% al 53,5%. In Italia è stata limata dal 44,8%…

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