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Stefano Vespa About Stefano Vespa

Ha lavorato 23 anni a Il Tempo, da collaboratore a caporedattore, e 12 al settimanale Panorama, che ha lasciato nel 2015 da capo della redazione romana. Si è sempre occupato di politica e cronaca e, da oltre vent'anni, anche di difesa e sicurezza. E' laureato in Giurisprudenza.

Afghanistan? È il terrorismo in Africa che deve preoccupare Ue e Usa

Tutti gli esperti hanno spiegato l’aumento del rischio terrorismo in Occidente come conseguenza del nuovo potere afghano, ma il pericolo è già molto più vicino a noi. Con un eccesso di sintesi giornalistica, si potrebbe dire che i gruppi jihadisti presenti in Africa hanno detto ai talebani: bravi, ma noi siamo più cattivi. L’approfondimento di Stefano Vespa

Perché il processo a Salvini segnerà la politica. Il punto di Vespa

Domani si apre il processo a Matteo Salvini per la nave Ong Open Arms. Comunque la si pensi sulla gestione dell’immigrazione, il processo per sequestro di persona a un leader politico è un evento dirompente. Ecco perché nell’analisi di Stefano Vespa

No vax armati e il rischio per l'ordine pubblico. Cosa nasconde il blitz della Polizia

Da una serie di perquisizioni fatte dalle Digos di numerose città contro i più agguerriti no vax, emerge un quadro preoccupante. Otto gli indagati per istigazione a delinquere aggravata dai 33 ai 53 anni, che stavano programmando azioni violente in occasione della manifestazione contro la certificazione verde di sabato 11 settembre a Roma. Il blitz mostra, però, che la prevenzione funziona

Il popolo "no green pass" e i rischi delle proteste. Si muove il Copasir

Tra no-vax e no-pass, nelle prossime ore ci saranno le prime “vere” prove di forza del popolo che non vuole seguire i piani di contrasto al Covid del governo. Il confine tra libertà di manifestare e rischio per la sicurezza pubblica non è mai stato così labile in questi 18 mesi di pandemia. Urso (Copasir) chiede che il tema sia affrontato nell’audizione di Gabrielli prevista la settimana prossima

Immigrazione da governare e difesa comune. Schiaffo di Mattarella agli egoismi europei

Per il Presidente della Repubblica è “sconcertante” che tutti esprimano solidarietà nei confronti dei diritti degli afghani “che rimangono là” perché “questo non è all’altezza dell’Europa”. Le parole di Mattarella in occasione degli 80 anni dal Manifesto di Ventotene

Il Tricolore e la bambina, quegli ultimi scatti da Kabul

La politica italiana, a destra e a sinistra, sembra stavolta concorde nel sostenere gli sforzi del governo perché la sicurezza è bipartisan al netto degli slogan. Le foto dell’11 settembre sono state incorniciate in tutto il mondo, oggi l’Italia potrebbe conservare in un cassetto quei due scatti, il Tricolore e la bambina, cioè gli ultimi vent’anni e i prossimi decenni. Il nostro passato e il nostro futuro

La Cina, la Russia e l'omaggio agli "eroi". Ecco la ricetta di Draghi per l'Afghanistan

Nella prima intervista da presidente del Consiglio, Mario Draghi ha disegnato al Tg1 un quadro chiaro della situazione creatasi in Afghanistan dopo il ritorno dei talebani con la consapevolezza di dover analizzare quanto avvenuto per provare a imboccare la strada diplomatica migliore

Migranti, hacker e Afghanistan. Tutti i rischi per l'Italia nel bilancio del Viminale

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, da Palermo, ha esposto il tradizionale bilancio di Ferragosto del Viminale con i dati dei mesi precedenti. Tra gli elementi più significativi, l’aumento degli sbarchi di migranti e l’esplosione degli attacchi hacker

Controlli sul green pass? Così il Viminale chiarisce i dubbi

Nella circolare, che trovate allegata, il prefetto Frattasi sottolinea che il possesso del certificato verde dev’essere verificato dai vari soggetti indicati nel Dpcm, quindi anche dagli esercenti. La verifica attraverso il documento di identità, invece, “ha natura discrezionale ed è rivolta a garantire il legittimo possesso della certificazione”. Il ruolo delle forze dell’ordine

La burocrazia europea accusa l'Italia sulla sicurezza. Ecco come finirà

L’Italia si ritrova deferita alla Corte di giustizia dell’Unione per non aver rispettato alcuni obblighi in materia di scambio di informazioni su Dna, impronte digitali e dati nazionali di immatricolazione di veicoli nella lotta al terrorismo e alla criminalità. Responsabilità italiane o incomprensibile burocrazia comunitaria? L’approfondimento di Stefano Vespa

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