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Il travagliato percorso verso la democrazia in Egitto

In Egitto è attualmente in corso una trasformazione profonda con una forza che nessuno poteva prevedere. I nuovi attori dello scenario politico sono adesso alla ricerca di spazi di potere che, a causa dell´esperienza precedente, non conoscevano. I Fratelli Musulmani non li conoscevano ma neanche la Corte Suprema li aveva ben presenti quando ha sciolto il Parlamento con considerazioni irrilevanti. Anche Morsi non ha il senso del potere a causa della situazioni politica precedente e sta ora giocando le sue carte alla ricerca del suo spazio di potere nel nuovo Egitto. Inoltre, i confini delle forze politiche non sono ancora delineati: per esempio del variegato gruppo che costituisce l´opposizione si conoscono i leader principali ma non sono chiari i programmi, nessuno li conosce davvero.

L´Egitto si avvia verso un futuro democratico. Il percorso sarà lungo e travagliato ma l´esito è certo. La storia insegna che l´Egitto tende verso la stabilità, certo ci posso essere delle ondate di instabilità ma poi queste rientrano. I valori della rivoluzione sono quelli di piazza Tahrir e sono saldi. Ma quando si è alla ricerca di un nuovo equilibrio politico si possono commettere passi falsi. E sono stati commessi passi falsi da entrambe le parti. Per esempio, un passo falso della Corte Costituzionale è stato quello di aver sciolto il Parlamento per considerazioni che in Italia sarebbero considerate irrilevanti. A questo è seguito l´eccesso delle decisioni di Morsi in queste settimane, ma ciò è normale quando un paese è alla ricerca di un nuovo equilibrio.

Bisogna ricordare che c´è già stato un piccolo passo indietro del presidente attraverso il suo vice Mahmoud Mekki che ha aperto al dialogo con l´opposizione. L´opposizione però non ha accettato perché vuole vedere se ci saranno altri passi indietro. Ciò è normale quando si è ancora in una fase di transizione e assestamento. Va ricordato che la democrazia nasce dalla società. Attualmente nella società egiziana il sistema di pesi e contrappesi non è ancora definito: non sono chiari i ruoli, i poteri o, per esempio, il seguito che hanno i partiti. I media parlano molto delle manifestazioni di questi giorni ma nessuno fa un´analisi delle proteste, di chi scende in piazza. Per quello che sappiamo potrebbero benissimo essere degli infiltrati.   Antonio Badini è stato ambasciatore d´Italia in Egitto dal 2003 al 2007. È autore di “Verso un Egitto democratico” di Fazi editore.

Sintesi di un´intervista che si può leggere integralmente qui

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