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Scola invoca un Concilio Vaticano III

Il Concilio universale, ovvero l’Assemblea dei Vescovi di tutto il mondo convocata per esaminare e decidere questioni di fede e di disciplina ecclesiastica, è uno dei momenti più importanti nella storia della Chiesa cattolica. E’ quindi per questo motivo se, dai tempi del Concilio di Trento (1545) ad oggi, se ne ricordano solamente due. Il primo, risalente al 1869, indetto da Papa Pio IX, aveva come principale argomento quello della definizione della dottrina della fede e dell’infallibilità papale. Il secondo, indetto da Papa Giovanni XXIII nel 1962, con grande stupore per l’ala tradizionalista della Chiesa, guardava alle risposte ed alle sfide della Chiesa dinanzi alla modernità. Si capisce, quindi, come una certa sorpresa avranno causato le parole dell’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, che ha, in un certo senso, auspicato la convocazione di un nuovo Concilio.

L’ultimo Concilio

Indetto da Papa Giovanni XXIII, il Concilio Vaticano II è stato chiuso nel 1965 dal nuovo Papa Paolo VI. Quello convocato nella Basilica di San Pietro e che durò alcuni anni, aveva due caratteristiche fondamentali. Innanzitutto, si trattava di un vero e proprio Concilio ecumenico: vi parteciparono, infatti, circa 2500 persone, tra cardinali, patriarchi e vescovi provenienti da tutto il mondo. Inoltre, fu un Concilio di carattere pastorale, nel senso che non vennero proclamati nuovi dogmi ma si vollero interpretare, al contrario, i “segni dei tempi”. Un Concilio, però, verso il quale crebbe, nel tempo, una certa avversione da parte di alcuni settori della Chiesa, legati alla tradizione, che portarono allo scisma lefebvriano nel 1988. Ma anche un Concilio nel quale si fece conoscere un giovane e preparato teologo: un certo Joseph Ratzinger, che circa quarant’anni dopo diventerà Benedetto XVI.

Le parole del cardinale Scola

L’idea di indire un nuovo Concilio non è certo nuova, dato che ogni tanto si registrano dichiarazioni in tal senso. Ma particolarmente interessanti, visto il ruolo ricoperto, sono quelle del cardinale di Milano Angelo Scola. Come riporta il sito Vatican Insider, nel corso di un’intervista effettuata dal giornalista Enrico Mentana, Scola ha dichiarato che “quella di un nuovo Concilio è un’esigenza che condivido, ma da realizzare dando una forma più compiuta all’attuazione di alcune istanze emerse dal Concilio Vaticano II”. L’Arcivescovo Scola ha poi messo in evidenza l’attualità del Concilio Vaticano II, affermando che da esso “sono emersi punti importanti come la libertà religiosa, umana ed il dialogo interreligioso, che sono elementi di grande attualità oggi”. Parole che il pontefice ascolterà con grande attenzione ma che, soprattutto, terrà in grande considerazione visto il legame particolare che intercorre tra Scola ed il Papa stesso.

La richiesta di Hans Kung, il teologo dissidente

Chi, in passato, ha più volte chiesto ed auspicato un nuovo Concilio è il teologo dissidente Hans Kung. Kung, teologo svizzero ed ex professore presso la prestigiosa Facoltà teologica di Tubinga, ha assunto, da anni, una posizione critica verso la dottrina della Chiesa cattolica e non ha mancato di polemizzare neppure con l’attuale pontefice, al quale è sempre stato legato da storica amicizia, affermando che “egli dedica ore ed ore ogni giorno alla scrittura di libri; anziché governare la Chiesa”. E fu proprio Kung, nel 2009, a schierarsi a favore di un Concilio Vaticano III. Nel corso di un’intervista, infatti, Kung auspicò una sorta di protesta di massa: “Che la gente si manifesti per un Concilio Vaticano III, per l’aggiornamento e per il dialogo”. Lo stesso Kung, però, al contempo, ammise come la prospettiva di un nuovo concilio fosse molto difficile. Chissà cosa penserà, adesso, delle parole del cardinale Scola.

 

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