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L’Ave Maria di Bocelli è per Obama, le critiche per l’Italia

Andrea Bocelli dopo avere cantato l’Ave Maria di Shubert sullo stesso podio in cui si trovava il presidente americano Barack Obama non ha perso l’occasione per criticare l’Italia: “Vivo questo momento come un sogno. Molto spesso il mio Paese è stato in difficoltà, semplicemente perché la Destra e la Sinistra non sono in grado di mettersi d’accordo”, ha detto emozionato il tenore durante la National Prayer Breakfast, la colazione di preghiera organizzata ogni anno a Washington DC e istituita per la prima volta dal presidente Eisenhower nel 1953.

Bocelli, toscano come Puccini e Mascagni, ha spiegato di essere sempre accolto caldamente dal pubblico negli Stati Uniti da dove conta di tornare a casa con lo stesso spirito di bipartisanship e volontà che caratterizza il Paese. “Tornerò a casa con la volontà di pregare insieme”, ha detto il tenore a cui Obama aveva stretto poco prima la mano e con cui aveva scambiato qualche parola.

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