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Dopo i meteoriti, pericolo scampato con l’asteroide 2012DA14

Scampato il pericolo 2012DA14, salvo sgradite sorprese il prossimo rischio noto di collisione della Terra con un asteroide – in questo caso, “Apophis” – è rimandato al 2029. 2012DA14 è un piccolo asteroide (57 metri di diametro) il cui perigeo è stato di appena 27mila chilometri, sotto l’orbita dei satelliti geostazionari.

Le previsioni su quali oggetti possano in futuro rappresentare un pericolo è molto difficile, così come ogni eventuale intervento dato lo scarso preavviso: a causa della bassa albedo (capacità di riflessione) della loro superficie gli asteroidi sono di norma virtualmente invisibili agli strumenti ottici a meno di non passare davanti a un corpo luminoso, e troppo piccoli per causare effetti gravitazionali osservabili.

La collisione di un asteroide di dimensioni significative (oltre 45 metri di diametro) è comunque un evento raro – circa tre ogni mille anni – ma potenzialmente in grado di causare gravi disastri naturali.

Al momento la Nasa ha identificato cinque oggetti sufficientemente massicci da costituire un rischio e con una possibilità di collisione superiore a una su un milione: in particolare vengono tenuti d’occhio un asteroide del diametro di 130 metri con una probabilità su tremila di colpire la Terra nel 2048 e soprattutto “Apophis”, con una possibilità su 43mila di collisione nel 2029 e nei successivi passaggi del 2036, 2037 e 2069.

Stando ai dati rilevati dal telescopio spaziale europeo “Hesrchel” Apophis ha inoltre un diametro superiore del 20% rispetto alle stime precedenti. Scoperto nel 2004, Apophis è stato appropriatamente ribattezzato in onore di una divinità egizia delle tenebre: “Hesrchel” ha stabilito che il diametro è di 325 metri contro i 275 metri calcolati precedentemente; un aumento del diametro del 20% implica un aumento del volume e della massa di circa il 75%.

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