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Per Grillo, Grilli ha commesso una porcata sui debiti della pubblica amministrazione

Una porcata. Il pagamento dei crediti vantati dalle imprese dalla pubblicazione è una porcata, secondo il Movimento 5 Stelle. O meglio, dicono i parlamentari del partito di Beppe Grillo, a essere una “porcata di fine legislatura” sono le modalità del provvedimento governativo: i soldi finiscono subito nelle casse delle banche e poi con il saldo si azzera quasi del tutto la capacità di spesa dello Stato.

Ecco parole e giudizi completi di Roberta Lombardi, capogruppo portavoce M5s alla Camera, come si può leggere sul blog di Beppe Grillo:

“Ieri alle 17 si è tenuta la riunione dei capigruppo con tre atti da approvare in tempi brevi per scadenze di legge o per urgenza. Visto che le commissioni non partono per problemi di poltrone, si deve istituire una Commissione speciale. L’atto più importante è la relazione al Parlamento del Governo sull’allentamento del vincolo di bilancio e la revisione (in negativo) dei saldi di finanza pubblica, per un futuro decreto legge che stanzi i soldi creati con nuovo debito pubblico, per i pagamenti dei crediti delle imprese verso la PA. Si tratta di 40 miliardi: 20 miliardi per il 2013 e 20 per il 2014. Bisogna allentare il Patto di stabilità per un decreto legge visto che la materia è urgente”.

Beninteso, Grillo e i grillini sono a favore del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, ma “non ci hanno convinto due punti della relazione di Grilli”.
Il primo: “Una parte dei pagamenti alle imprese confluirà immediatamente al sistema creditizio [..] se da un lato questo aspetto diminuisce l’impatto sul sistema economico, dall’altro contribuisce a ridurre le tensioni all interno del sistema creditizio. […] si attende una riduzione dei tassi d interesse alla clientela e un’attenuazione delle tensioni sull’offerta di credito.“.

Ossia, secondo l’interpretazione del Movimento 5 Stelle: i cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle PMI italiane. L’esperienza di questi anni ci ha reso cauti sugli effetti nell’economia reale dei finanziamenti alle banche.

L’altro punto: “Gli interventi programmati prevedono il pagamento di una quota dei debiti relativi alle spese di investimento nell’ordine dello 0,5 punti percentuali di PIL, per cui il livello programmatico dell’indebitamento netto per l’anno 2013 si dovrebbe attestare al 2,9% del PIL, rispettando in tal modo i vincoli di bilancio imposti a livello europeo“.

Commento di Lombardi: il 2,9% del PIL, come indebitamento netto, è sotto il famoso 3% del rapporto deficit/PIL. Ossia con questo decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, presentato in una Commissione speciale che avrà 3 – 4 giorni per curarne la fase istruttoria, presentarlo in aula e votarlo velocemente, ci stiamo giocando tutto l’indebitamento che possiamo stanziare per la crescita per il 2013 e per il 2014. Un decreto fatto in fretta e furia nelle segrete stanze come è solita fare la politica per una porcata di fine legislatura.
Conclusione: “Noi ci siamo opposti. Questa questione deve venire in aula e seguire un iter normale. Chiediamo alla presidente Boldrini di istituire le Commissioni permanenti e permettere il dibattito in aula in sedute pubbliche, di modo che tutti possano capire cosa sta succedendo con i soldi dei cittadini”.

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