Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Perché la Cina si è astenuta sul Trattato Onu sul commercio di armi

La Cina ha giustificato la sua astensione durante la votazione alle Nazioni Unite sul primo trattato sul commercio delle armi convenzionali con la mancanza di consenso in seno all’Assemblea generale, malgrado la schiacciante maggioranza a favore del testo.

“La Cina è ancora favorevole al negoziato per consenso per arrivare a un trattato accettabile per tutti”, ha spiegato il portavoce della diplomazia cinese, Hong Lei. Durante una votazione ieri a New York, 154 Paesi si sono pronunciati a favore del trattato, tre hanno votato contro (Siria, Corea del Nord e Iran) e 23, tra i quali Cina e Russia, si sono astenuti. “Evitare il consenso può approfondire le differenze e creare un confronto nefasto per l’efficacia e l’universalità del trattato”, ha aggiunto Hong.

Il primo testo internazionale sul disarmo

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato ieri il primo trattato internazionale sul commercio di armi convenzionali. L’approvazione è arrivata dopo una campagna decennale per regolare il commercio mondiale di armi che ogni anno genera un giro d’affari da 60 miliardi di dollari. L’obiettivo: evitare che le armi illegali possano arrivare nelle mani di terroristi, di ribelli e della criminalità organizzata. Attraverso il documento, l’Onu dà a ogni Stato la responsabilità oggettiva per la transazione di armi all’interno dei propri confini nazionali.

“Il mondo aspettava da tempo questo storico trattato. Dopo una campagna durata lunghi anni, la maggior parte degli stati ha detto sì a un trattato che potrà impedire l’afflusso di armi verso paesi in cui saranno usate per commettere atrocità. Nonostante il tentativo, vergognosamente cinico, di Corea del Nord, Iran e Siria di affossare il trattato, una schiacciante maggioranza di paesi ha mostrato un rumoroso sostegno a un trattato che salverà vite umane e che pone al centro la protezione dei diritti umani”, ha dichiarato Brian Wood, direttore del Programma Controllo delle armi e diritti umani di Amnesty International.

Il trattato obbliga tutti gli stati a valutare il rischio di trasferire armi, munizioni o componenti verso altri paesi quando potrebbero essere usati per compiere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Quando questo rischio sarà reale e non potrà essere mitigato, gli stati hanno deciso che i trasferimenti non andranno avanti.

Ecco il testo completo del Trattato

×

Iscriviti alla newsletter